Fare luce su una verità nascosta
9 9 2017
Fare luce su una verità nascosta

Processo a Beatrice Cenci

Alle donne sarà dedicata la serie dei Processi, la riapertura di storici casi giudiziari attraverso documenti archivistici, inserita a programma in continuità con le iniziative di public history. Storici, archivisti e narratori rivestiranno i ruoli di procuratori e avvocati difensori in casi passati di grande clamore.


Qual è il vero movente che ha provocato la morte di Francesco Cenci? La vendetta da parte di una figlia vittima di abusi o forse il bisogno di qualche debitore di sbarazzarsi di lui? Forse solo la storia conosce la verità, ma Festivaletteratura prova ad avvicinarla.

Alla fine del Cinquecento Beatrice Cenci era una giovane donna di 22 anni, figlia di Francesco Cenci: un ricchissimo tesoriere generale conosciuto per la sua aggressività. Il processo si apre in seguito al ritrovamento del suo cadavere. Apparentemente i famigliari, in particolare la moglie e la figlia Beatrice, erano stati spinti all'omicidio dalla terribile violenza del padrone di casa, ma non sono i soli sospettati. Bisogna considerare che Francesco Cenci aveva concesso molti prestiti (tra i suoi debitori si conta Marzio Colonna) e sicuramente non doveva essere un uomo molto amato - non è quindi escluso che fossero estranei i veri responsabili del delitto.

Per comprendere le ragioni del caso bisogna partire da un'analisi dei documenti che sono giunti a noi, in parte tramite agli archivi ufficiali del Vaticano ed in parte attraverso gli archivi delle famiglie della fine Cinquecento, che hanno tramandato la storia di generazione in generazione. Presso il Tribunale di Mantova è stato affrontato il caso di Beatrice, con lo studio attento di Elisabetta Mori, archivista storica presso l'Archivio Storico Capitolino, di Michele Di Sivio, insegnante di Paleografia e Diplomatica presso la Scuola di Archivistica, e con la mediazione da Danilo Craveia. Per noi l'esito rimane dubbioso, senza prove decisive e con indizi contrastanti, ma il processo del XVI secolo si è concluso con una triplice condanna a morte: per la figlia Beatrice, la moglie e un piccolo infante. «Il delitto in cui è coinvolta Beatrice Cenci è una storia che ha prodotto un mito» spiega Michele Di Silvio, «questo significa che c'è qualcosa che riguarda la Storia di tutti noi».



Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone gli eventi 95 PROCESSO ALLE STREGHE - 135 ONORE VIOLATO E VENDICATO: LIDIA CIRILLO E MATILDE RANDAZZO - 191 VITE CHE NON CHIEDEVANO AFFATTO DI RACCONTARSI - 212 PROCESSO A ISABELLA DELLA FRATTINA

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