Gotico ergo sum
20 8 2015
Gotico ergo sum

di Luca Scarlini

Una biblioteca, una serie di pubbliche letture, una notte a tema e molto altro: il focus che Festivaletteratura 2015 dedica alla letteratura gotica è volto al recupero di una pagina oscura e altrettanto memorabile della cultura italiana tra Otto e Novecento, le cui tracce sono tuttora presenti nel nostro immaginario, come ci spiega il coordinatore del progetto Luca Scarlini.

Quando il crepuscolo si annuncia all’orizzonte, in certe condizioni dello spirito, come ha memorabilmente riassunto Giorgio De Chirico parlando della nascita della pittura metafisica, l’inquietudine sorge. Nel suo caso la folgorazione era arrivata in piazza Santa Croce a Firenze e in Piazza Bodoni a Torino, luoghi squadrati e perfino troppo nitidi, dove in certe giornate di autunno si sprigiona. Palazzi abbandonati, melanconici giardini dissestati, chiostri di conventi abbandonati sono altrettante scenografie di una micidiale attesa. L’Italia, avvinta come vuole Lord Byron, al “dono fatale della bellezza”, ossia all’eccesso delle proprie memorie estetiche verificabile fino ai minimi paesi sperduti sui monti, è diventata per tempo l’ambientazione preferita di una produzione, di origine anglosassone, che ha esplorato tutte le sfumature del nero, tra i Misteri di Adolfo e le crudeltà di Henry James (cosa di più gotico della magistrale tensione creata nelle scene d’acqua morta veneziana ne Il carteggio Aspern?). Meno cospicua nella memoria collettiva, eppure altrettanto forte, la tradizione nazionale, che annovera figure di primo piano delle patrie lettere. Un florilegio di turbamenti e sobbalzi dell’anima, che va dal Fogazzaro miracoloso di Malombra a certo D’Annunzio sedotto dalle vertigini teosofiche, ovviamente passando dalle varie paure narrate da Dino Buzzati (come nello splendido Poema a fumetti, versione pop-horror di Poema a fumetti), fino alle seduzioni di Dylan Dog, senza scordare, in ordine sparso, il cinema di Pupi Avati (e in specie La casa dalle finestre che ridono, presentato al festival alla presenza dell’autore), Suspiria di Dario Argento, e i racconti, crudeli geroglifici del desiderio, del maestro scapigliato Arrigo Boito. Il filo rosso-nero attraversa gli ambiti meno prevedibili, come ben dimostra la collaborazione tra Cesare Garboli e Lamberto e Mario Bava per l’adattamento della sinistra Venere di Ille di Prosper Mérimée per la RAI: Il progetto gotico attraversa Festivaletteratura 2015 con testi, per bambini (fiabe popolari e di autore che narrano di draghi, magie, streghe e incanti) e adulti, affidati alla Compagnia della Lettura, un mio racconto in scena all’Ariston e un party gotico al Teatro Sociale, impaginato da Teatro Magro con performer, dj e cantanti (Principe Maurice, NicoNote e Isabella Santacroce). Una biblioteca tridimensionale, quindi, per raccontare una tradizione negletta, che si rivela vitalissima, esilarante, ricca di sorprese.


Immagine di copertina tratta da Il mio cadavere, di Francesco Mastriani (Roma, Edoardo Perino Tip. Edit., 1888 – Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze).

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