Il profumo del legno selvatico
8 9 2017
Il profumo del legno selvatico

Quando gli alberi raccontano storie

Rivoluzione dei paradigmi economici, sommovimenti geo-politici, ripensamento della forma città: l'emergenza climatica richiede con sempre maggiore urgenza un nuovo paradigma di pensiero.


«Il legno di betulla più bello è quello ottenuto dall’albero che ha sofferto: tutt’intorno si creano forme simili a fiamme che sembrano divorarlo. Allo stesso modo, anche le cicatrici delle persone nascondo spesso qualcosa di affascinante». Il norvegese Lars Mytting, capelli biondi e camicia a scacchi arrotolata sui gomiti, presenta Sedici alberi (Milano, DeA Planeta Libri, 2017), il suo primo romanzo fresco di stampa che segue Norwegian wood (Torino, UTET, 2016).

(caricamento...)

Norwegian wood è in realtà un manuale tecnico sul metodo per tagliare e accatastare la legna che ha riscosso un incredibile successo fra il pubblico. Spiega infatti Mytting che il lavoro manuale di cesellamento artigianale è capace di portare alla luce riflessioni e storie, in primo luogo per gli stessi spaccalegna o ebanisti «che non amano esprimere a parole il loro affetto per il legno». Meccanismo del tutto similare, pensandoci, a quello suscitato dalla cura dei giardini zen orientali, dove corpo e mente cooperano per creare forme geometriche pulite e simmetriche.

Guidati dall’intervista di Davide Longo, entriamo nel laboratorio di scrittura di Sedici alberi come in un’officina di falegnameria e là scardiniamo i vari pezzi che lo compongono: spunti autobiografici, la magia del camminare nel bosco, racconti orali, i più importanti momenti storici del Novecento, musica e rullini fotografici si intrecciano nel raccontare la trama e l'autore del romanzo.

(caricamento...)

Mentre ci sembra quasi di odorare il profumo di legno fresco, Mytting presenta l’altra grande protagonista del suo romanzo, ambientato nei primi anni ‘90: l’epoca pre-digitale, con le sue fotografie istantanee, i dischi in vinile e le cabine telefoniche. È già lontanissima nonostante la vicinanza temporale, eppure ci suggestiona grazie a forme di comunicazione completamente diverse da quelle odierne, ben più difficoltose e quindi, per certi versi, molto più interessanti.



Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone gli eventi 14 PER POCHI GRADI IN PIÙ - 24 CIBO PER IL CORPO E CIBO PER LA MENTE - 43 IL SOLE IN FONDO AL TUNNEL DELLA DIPENDENZA FOSSILE - 57 CHE COSA FA IL CEMENTO QUANDO NON LO GUARDIAMO? - 65 IL PROFUMO DI LEGNO FRESCO - 110 LA POESIA È UN MUCCHIETTO DI NEVE IN UN MONDO COL SALE IN MANO - 164 CHE NE SARÀ DEL LAVORO - 179 BOTANICA - 186 SETTE È UN NUMERO MAGICO

Festivaletteratura