In profondità
8 9 2017
In profondità

I risvolti oscuri della maternità

Se i confini geografici sono valicabili, ancor più lo sono quelli che convenzionalmente delimitano i generi letterari: gli scrittori di questa edizione si dimostrano tra i più propensi a muoversi liberamente tra canoni, forme e registri espressivi.


Affrontare i tabù connaturati al rapporto madre-figlia con sensibilità e senza remore sembra essere un tratto comune tra le scrittrici Michela Murgia e Donatella di Pietrantonio. Un incontro a due voci femminili con l'ultima pubblicazione di Pietrantonio sullo sfondo, L'Arminuta, per sviscerare questa complessa dinamica con i suoi risvolti più ombrosi e meno esplorati. All'uscita del romanzo L'Arminuta, letteralmente "la ritornata" in abruzzese, Murgia aveva celebrato in maniera entusiasta questa opera durante il programma in onda su Rai 3 Quante storie, ma l'evento di questa edizione del Festival è stato l'occasione per indagare e analizzare i lati più nascosti e profondi.

Donatella di Pietrantonio, nella vita medico e scrittrice, trasforma la penna in un bisturi e la sua attitudine chirurgica le permette di entrare in profondità nelle vicende familiari che narra nei suoi romanzi. «Ero figlia di separazioni, parentele false o taciute, distanze. Non sapevo più da chi provenivo. In fondo non lo so neanche adesso». Nel romanzo, il trauma di una ragazza adolescente che si ritrova come un pacco rispedito al mittente, dalla famiglia adottiva a quella biologica sconosciuta, permette di discutere come si è tramandata ed è cambiata la figura materna - dal mito, dalla fiaba fino alla cronaca contemporanea.

Le autrici si interrogano su quali siano i parametri che rendono una donna una buona madre, quanto sia forte il peso della società e le aspettative che incombono sul ruolo. Forse la nostra realtà getta un carico eccessivo sulla figura materna, che con la nascita di un figlio finisce per azzerare l'individualità della donna, le sue aspirazioni e bisogni.

Al di là del dolore connaturato alla nascita di un figlio e alla responsabilità di crescerlo, resta il fatto che la maternità rappresenta tutt'oggi una forma di potere, per questo le forme di maternità alternativa o surrogata sono un nervo scoperto. Al lettore giudicare come queste pratiche siano sovrapponibili alle adozioni, di più lungo corso nella storia umana. Nel libro la cessione dell'ultima nata di una famiglia numerosa e povera ad una famiglia abbiente, che invece non riesce ad avere figli, dimostra come la questione sia aperta da sempre - per quanto queste fossero scelte comuni almeno quanto silenziose.

Il ritorno, da una condizione agiata ad una più bassa, genera sgomento e la sensazione di non sapere a quale mondo ormai si appartenga. E' una morte e rinascita pagata a caro prezzo: per sapere «chi siamo» prima di tutto dobbiamo anche sapere «a chi apparteniamo».



Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone gli eventi 53 PICCOLE GRANDI STORIE - 65 IL PROFUMO DI LEGNO FRESCO - 77 CON LA MEMORIA COMBATTO I MOSTRI - 90 LABILI CONFINI DELLA MENTE - 91 LE COSE NON SONO MAI COME APPAIONO - 106 IL FILO ROSSO DEGLI UOMINI ILLUSTRI - 115 “L’AMORE SI IMPOSSESSAVA DI LEI” - 132 IL PONTE TRA L'AFRICA E L'EUROPA - 133 VERITÀ LETTERARIE - 136 NEL BAR DI PAESE - 145 UN UOMO DALLE MOLTE VITE - 160 TRA LE BRACCIA DI JESSE - 163 I MONTI SONO MAESTRI MUTI - 175 IL MONDO IN UNA STANZA - 194 NOI SIAMO CON TE - 201 DIARI PER IMMAGINI - 208 MISTERI LEGGENDARI - 210 SE SON ITALIAN, PERCHÉ ME CIAMO COVACICH?

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