​JUST DO BIT
8 9 2017
​JUST DO BIT

I piccoli volontari della redazione junior sono più che pronti. Saranno loro a raccontare gli eventi con nuove prospettive e presentare i laboratori della Casa del Mantegna, dedicati al nostro pubblico più giovane.


I relatori, Silvio Hénin e Pierluigi Luisi, hanno spiegato ai giovani ragazzi presenti al secondo evento di Just Do Bit! cosa si trova all’interno e come funzionano i meccanismi elettronici.

Il microchip: «un oggetto potente, ma silente, opaco e misterioso», è così che lo definiscono gli esperti spiegando che è contenuto in computer, smartphone, tablet. Al suo interno contiene 2,6 miliardi di interruttori; la parte principale, però, che fa lavorare e funzionare il computer, è chiamato software. I filosofi Charles Sanders Peirce e Odo Marquard inventarono il primo calcolatore logico nel 1886, mentre nel 1937 Claude Shannon scrisse la sua tesi di laurea dal titolo Un'analisi simbolica dei relè e dei circuiti, considerata un documento fondamentale per lo sviluppo dell’elettronica digitale.

Il relè è un interruttore a comando elettrico per la chiusura o l'apertura semiautomatica di un circuito; il primo calcolatore a relè fu creato nel 1939 da Konrad Zuse che inventò lo Z2, in seguito tra gli anni 1941 e 1945 creò lo Z3 e lo Z4. Aiken successivamente ideò l’“Harvard Mark I” un calcolatore lungo 22 metri che era in grado di fare calcoli decimali; in seguito l’“Harvard Mark II” e l’“Harvard Hard III”. Il 9 settembre 1995 il primo bug fu causato da una falena fulminata fra i contatti di un relè dell’Harvard Mk.

Secondo Zuken, ha raccontato Silvio, le macchine facevano «il rumore di una stanza piena di anziane signore che facevano la maglia».

Gli oggetti utilizzati per il laboratorio sono stati: un LED, un deviatore a slitta, un interruttore a pulsante, le batterie, il breadboard e le resistenze. I ragazzi hanno provato a far funzionare vari circuiti servendosi delle logiche di AND, di OR e di XOR, spiegate attraverso le tavole delle verità.

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