Alain de Botton spiega come il romanticismo ha rovinato l'amore
Alain de Botton, scrittore e filosofo, nel suo nuovo libro Il corso dell’amore, parla dell’amore andando oltre il romanticismo e guardando alla parte più razionale di una relazione. De Botton ha fondato School of life, una scuola di vita basata sulla filosofia, ha sedi in tutto il mondo e punta a sviluppare l’intelligenza emozionale con l’aiuto della cultura. Nella sua presentazione, Armando Massarenti, sottolinea il fattore filosofico in questo romanzo d’amore, ma anti-romantico, che si intreccia anche con architettura e arte.
Alla fine del XVIII secolo il Romanticismo ha cambiato la visione della vita e dell’amore, «di cui siamo ancora vittime»: si è iniziato a pensare di dover cercare l’anima gemella basandosi solo sull’istinto, sul sentimento. Si è creata così l’immagine bucolica in cui i due amanti pensano solo l’uno all’altro, non lavorano, vivono a contatto con la natura, non sono ostacolati dalla società.
Alain de Botton sottolinea che il romanticismo è nemico dell’amore, crea spesso incomprensioni. Pensiamo che la persona amata debba capirci senza parlare del nostro disagio, che sia in grado di leggerci nella mente, altrimenti non è vero amore. È più sano invece capire che in una relazione le lunghe discussioni sono fondamentali.
Il cristianesimo ha insegnato molto sull’amore, e va contro tendenza rispetto al romanticismo: se quest’ultimo dice che dobbiamo cercare la persona perfetta, e non prevede il progresso, il cristianesimo insegna ad amare l’imperfezione, ad aiutare l’altro a diventare una persona migliore. Sappiamo già come amare in questo modo, con i figli; il consiglio di de Botton allora è di trattare il compagno come un bambino di tre anni, a volte.
Alle domande del pubblico l'autore risponde con attenzione ed ammette che il suo primo allievo è lui stesso, che lavora ogni giorno per creare una relazione solida con la moglie, dove l’umorismo è fondamentale, così «un idiota può diventare un idiota adorabile!».
