L'Europa di Olja Savicevic
7 9 2017
L'Europa di Olja Savicevic

Ti racconto la mia Europa

Mai la “questione europea” è stata così presente a Festivaletteratura: diversi scrittori sviscereranno i problemi di ieri e di oggi.


Cosa lega tutti gli europei? È più facile costruire ponti o distruggere muri?

Ce lo spiega Olja Savicevic in collaborazione con Pino Costalunga attraverso immagini proiettate e citazioni prese dal libro Addio cowboy (unico romanzo pubblicato in italiano per adulti) dell'autrice Olja .

L'argomento è stato introdotto con una fiaba istriana riguardante la nascita del Carso. La storia racconta le vicende di alcune fate, Male Vile, che vogliono rendere l'Istria un paradiso. Per questo motivo ogni notte viaggiano per il mondo raccogliendo meraviglie e riponendole nei loro grembiuli. Tornate in Istria depositano ciò che hanno trovato e nel momento in cui rimangono solo sassi li mettono in un sacco per gettarli nel mare. Tuttavia un folletto dispettoso taglia il sacco e le pietre rotolano giù e formano l'altopiano del Carso.

Nei suoi libri Olja utilizza molte parole derivanti dall'italiano, in particolare dal dialetto veneto. Questo perché la Croazia è stata sotto il dominio della repubblica di Venezia e in seguito dell'Italia.

Parlando di affinità tra la Croazia e i Paesi europei Pino ha proposto agli spettatori un gioco: ha chiesto loro di riconoscere l'oggetto nelle immagini e di spiegarne l'utilizzo, dopodiché l'autrice ha tradotto i loro nomi in croato. Sono emerse delle similitudini tra la cultura italiana e quella croata come l'uso di alcuni vocaboli in comune oppure le somiglianze fra i giochi dei due Paesi.

Alcuni anni fa la Croazia faceva parte della Jugoslavia, che comprendeva i Paesi della penisola Balcanica. Tra il 1991 e il 2001, dopo la morte di Tito, la Jugoslavia è stata dilaniata da una guerra civile, che ha portato infine alla frammentazione dello Stato. Olja ha vissuto questi anni difficili in un quartiere che non è stato toccato direttamente dagli scontri. Di quel periodo l'autrice ci dice: «Noi ragazzi vivevamo in una sorta di vita parallela e questa è stata una piccola vittoria sulle sorti della guerra»

Olja esprime poi il desiderio che i suoi figli possano vivere in un'Europa dove ognuno ha gli stessi diritti e sottolinea l'importanza del creare ponti, legami invece di erigere muri.

Potete anche seguire l'intervista realizzata dai nostri volontari

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Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone gli eventi:

21 DALLE SPONDE DEL VOLGA - 70 FAR WEST CROAZIA - 117 UNA FORCHETTA CONFICCATA NEL TERRENO - 127 UN'EPICA CONTEMPORANEA - 143 IL SILENZIO DOPO LO SPARO - 174 LETTERATURA D’ESILIO - 197 ALEXANDERPLATZ, AUF WIEDERSEHEN! - 199 UNA PARTITA PER RICOMINCIARE - 224 DIECI ANNI DI VOCABOLARIO EUROPEO

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