Prototipi: i libri del futuro atto secondo
18 8 2016
Prototipi: i libri del futuro atto secondo

Riccardo Blumer e Francesco Tencalla raccontano l'idea progettuale sulla quale lavorerà quest'anno l'officina di Prototipi

Lunedì 22 agosto si conclude il termine per presentare la propria candidatura per partecipare alla seconda edizione di Prototipi, uno spazio di progettazione aperto a giovani dai 18 ai 32 anni che tenta di immaginare nuove intersezioni tra la tradizionale idea di libro e le nuove tecnologie (qui trovate tutte le informazioni e la scheda di partecipazione). Quest'anno l'officina sarà coordinata dal designer Riccardo Blumer con il supporto di Francesco Tencalla, che in questo testo raccontano l'idea progettuale alla base del lavoro che verrà affrontato dai giovani partecipanti.


Ehi, ma chi ha scritto questa storia bellissima? Google, nostro Dio.

All’interno dell’officina Prototipi 2016 si cercherà di approfondire la relazione tra ciò che leggiamo e chi ha scritto il testo quando lo stesso è stato formulato da un algoritmo matematico o in generale da un sistema di intelligenza artificiale.

L’idea è di invertire la relazione con i sistemi abbondantemente presenti in Google, Facebook, etc. spesso figli della deep learning a base neuronale che ci stanno abituando a interlocutori automatici, per ora scriventi ma presto pare anche parlanti.

La loro capacità esponenziale di conoscere dati, fatti e immagini della nostra vita e spesso di metterli in relazione con quelle degli altri diventano “altri” da noi, sistemi cui diamo credibilità, fiducia, confidenza.

Questi organismi elettronico-informatici, capaci di sempre maggiore potenza di calcolo per creare relazioni tra modelli linguistici, estetici e comportamentali umani, che hanno imparato grazie all’immissione di milioni di dati e poi alla capacità di metterli in relazione tra loro secondo direzioni non sempre solo impostate da operatori, si dedicano a noi con una presenza assidua e costante, seguendoci in ogni nostra manifestazione sul Web.

In particolare la domanda sull’utilità di queste tecnologie trova un limite quando le stesse diventano “creative”. Se la scrittura creativa, narrativa o poetica ed epica sono da sempre le attività che ci distinguono dagli altri esseri animali del pianeta e che rinforzano il sentimento di “dar senso”- per noi così necessario - , è pensabile che si possa stereotipare a tal punto questa prerogativa differenziale, infinita, caotica e precisamente tecnica che in modo concettuale e astratto anima la vita quotidiana e le sue scelte pratiche, tanto da poter essere scritta da una macchina?

Nell’ambito dell’officina Prototipi dovranno conoscere e sperimentare sistemi di scrittura automatica, di narrazione accompagnata, di big data a complessità bassa, facilmente reperibili per costruire veloci sistemi di creazioni letterarie da applicare al e col pubblico del Festival nei giorni del suo svolgimento. Le persone potranno così non solo prendere coscienza di questi sistemi, ma immaginare -usandoli direttamente e sperimentalmente -i loto futuri scenari di applicazione e sviluppo, verificando la possibilità o meno di esercitare quel senso critico necessario a mantenere le scelte etiche della nostra vita.

Riccardo Blumer già vincitore del premio “Compasso d’Oro” e del “Design Preis Schweiz”, si occupa di metodologia della ricerca per quanto riguarda gli aspetti creativi nel mondo dell’ IT, dell’architettura e del design, e insegna attualmente presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio. Una delle sue ultime opere “laleggera” è stata inserita nella collezione permanente del MOMA.

Tutor del gruppo di lavoro sarà Francesco Tencalla, docente nel Corso di Laurea in Disegno Industriale dell’Università di San Marino \ Università IUAV di Venezia.


Festivaletteratura