Riflessioni ad umori alterni
7 9 2017
Riflessioni ad umori alterni

Ironici malinconici

Un’idea imprevista quella di Simonetta Biasi, di far direttamente partecipare il pubblico all’incontro. Il suggerimento di questa interazione si riconosce, tra i molti precedenti, nella estetica della ricezione - una riflessione nata in ambito accademico su come i lettori possano vedere o interpretare le vicende, i personaggi o le situazioni presentate nell'opera. Ma in definitiva, nello spirito del Festival, tra scrittore e pubblico si crea un legame quando tra di loro vi è una storia in comune.

Diego De Silva, giornalista e sceneggiatore, racconta come ha voluto descrivere l’avvocato malinconico del libro omonimo, partendo dal fatto che il suo modello era lontano dalla convenzionalità letteraria: non un avvocato felice, ricco, un mezzo palesato che gioca con i magistrati a golf. Insomma, non voleva l'antitesi del comune avvocato. Vincenzo, il protagonista del libro, rappresenta il modo di vivere del disagiato: una figura che suscita sempre empatia per il suo essere, in qualche misura, parte di noi. Per l'autore ritornare a scrivere il personaggio di anni prima è come ritrovare la chiave di intonazione musicale, come ritrovare un vecchio amico di cui aveva perso le tracce.

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Tra questi racconti si incastrano una moltitudine di aneddoti di vita privata, con una situazione finale incredibilmente autoironica e divertente. Marco Malvaldi descrive le sensazioni di uno scrittore quando termina un libro, il cui primo pensiero è quello di scriverne un altro, ma con la paura più grande di scriverne uno di troppo. Nonostante infatti da un finale aperto possa nascere la voglia di un sequel, per risolvere l'intreccio o riscattare tragici epiloghi, bisogna talvolta avere il coraggio di lasciare le conclusioni nella suspense ed affidarle alla libera immaginazione. De Silva invece racconta come il rapporto tra autore e parola sia un rapporto molto intimo e personale: a volte ci si rende veramente conto di ciò che si pensa scrivendo una pagina e rileggendola più volte. Non sempre però la risposta è a portata di mano. La letteratura richiede il giusto tempo per dare le risposte cercate, è una dimensione in cui ogni cosa deve essere perfetta e ogni frase in equilibrio.

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Malvaldi conclude l’incontro spiegando la differenza tra ridere di qualcuno e ridere con qualcuno. Certo, in ogni situazione divertente ci sarà sempre chi non sarà per niente divertito, ma l'abile autore comico deve riuscire ad estendere il più possibile il dominio della risata, senza identificare un obiettivo e cercando di sorridere delle debolezze comuni.

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