Sfidare la vita
7 9 2017
Sfidare la vita

E' possibile tutto se tu lo voi, basta seguire l'istinto

I piccoli volontari della redazione junior sono più che pronti. Saranno loro a raccontare gli eventi con nuove prospettive e presentare i laboratori della Casa del Mantegna, dedicati al nostro pubblico più giovane.


Jordi Sierra i Fabra, amatissimo scrittore spagnolo che ha completamente dedicato la sua vita alla scrittura per giovani è presente per parlare di Campi di fragole, il suo romanzo più famoso e premiato. Questo romanzo tratta uno degli argomenti clou di questo momento: l'utilizzo della droga da parte degli adolescenti.

Lluciana, la protagonista, ama le nuove esperienze e durante una nottata in discoteca si fa convincere dai suoi amici a provare una pasticca di ecstasy. L'esperienza si trasforma in un incubo, la ragazza entra in coma ed è costretta a giocare una partita a scacchi contro la morte. L'autore ricorda nel romanzo quando ha dovuto prendere una delle decisioni più importanti di tutta la sua vita: se accettare o meno della droga. Ha infatti sempre frequentato personaggi importanti nell'ambito musicale come Madonna, Elton John, i Beatles, i Rolling Stones, Freddy Mercury, Michael Jackson... durante le loro feste la cocaina veniva servita su piatti d' argento come se fosse un antipasto. La sua scelta è dipesa dalla voglia che ha sempre avuto di diventare uno scrittore e per fare questo la sua mente e il suo corpo dovevano essere liberi da ogni sostanza che potesse fermare la creatività.

Le uniche droghe di cui fa uso sono: la voglia di scrivere, il cinema, viaggiare e le storie della buonanotte che richiede ancora adesso. L'autore non si è mai lasciato abbattere da chi, come il padre, voleva che lui diventasse un matematico o dai maestri che lo deridevano davanti alla classe. Racconta di avere tre modi di scrivere e trovare l'ispirazione. Il primo mentre legge il giornale quotidiano e ritaglia le notizie di cronaca: «cerco storie, non notizie». Il secondo metodo di ispirazione è per lui viaggiare per tutto il mondo e osservare, ascoltare e parlare con le persone. Il terzo e ultimo è semplicemente quello di utilizzare la sua immaginazione, la fantasia per creare mondi fantastici. Le cinque parole portanti su cui ha costruito la sua vita sono: pace, amore, rispetto, onorabilità e, forse la più importante, la speranza che cerca sempre di inserire nei suoi romanzi. L'evento termina con un consiglio molto prezioso che l'autore dà ai suoi aspettatori: vivere fino all'ultimo, «nasciamo come un assegno in bianco e sta a noi decidere come spenderlo».

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