Storie dalla montagna
8 9 2017
Storie dalla montagna

Ieri l'incontro tra gli autori Claudio Morandini e Arno Camenisch

Se i confini geografici sono valicabili, ancor più lo sono quelli che convenzionalmente delimitano i generi letterari: gli scrittori di questa edizione si dimostrano tra i più propensi a muoversi liberamente tra canoni, forme e registri espressivi.


Un vero e proprio incontro letterario, quello avvenuto ieri sera tra l’autore valdostano Claudio Morandini e il poeta e scrittore svizzero Arno Camenisch. L’evento, moderato da Marco Malvaldi, già si preannunciava fortemente sentito: Morandini, che aveva citato proprio Camenisch come fonte d’ispirazione, ha riconfermato il suo pensiero, spiegando ieri che i libri dell’autore svizzero gli hanno quasi «indicato la direzione» per raccontare le sue storie.

Un punto comune in alcune delle opere dei due scrittori è evidente: le montagne, care ad entrambi, il luogo ideale per dare vita al racconto. D’altra parte – va ricordato – l’ambiente montano, solenne e talvolta ostile, è d’ispirazione per molti autori, dal passato fino ad oggi (basti pensare da una parte alla poetessa americana Emily Dickinson, e dall’altra al recentissimo Le otto montagne di Paolo Cognetti, che ha vinto a luglio il Premio Strega).

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Nei romanzi di Morandini e Camenisch, la strada percorsa è però particolare e prende direzioni inaspettate. Qui la solennità e la magnificenza della montagna si coniuga con elementi curiosi, atipici potremmo dire, e fanno da sfondo a vicende di varia complessità. L’autore svizzero, che ha scelto di ambientare il suo romanzo La cura in Engadina (un luogo in grado di «aprire il cuore», come lui stesso ha spiegato), introduce due personaggi, marito e moglie, vincitori di un soggiorno nella località alpina: lei entusiasta, lui continuamente preoccupato e afflitto dal pessimismo. Lo scrittore valdostano invece in Le pietre racconta di un piccolo villaggio montano, Sostigno, la cui comunità umana (della quale fanno parte due personaggi principali, anche qui una coppia di coniugi), cerca di convivere con quella “pietrosa”: i sassi, apparentemente in grado di muoversi e di riprodursi, diffondendosi in vari luoghi.

Diversi i temi che si sono susseguiti nel corso dell’evento: le relazioni fra i personaggi dei due romanzi, i dettagli e i particolari. Interessante ad esempio anche la spiegazione che Camenisch ha offerto riguardo alla scelta del romancio, la lingua svizzera che utilizza abitualmente per scrivere: una lingua che ha qualcosa «di melanconico, di simile alla saudade», ha spiegato. Un incontro quindi, quello fra i due autori, che si è rivelato un intreccio di storie, di luoghi e di esperienze.



Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone gli eventi 39 IN PROFONDITÀ - 65 IL PROFUMO DI LEGNO FRESCO - 77 CON LA MEMORIA COMBATTO I MOSTRI - 90 LABILI CONFINI DELLA MENTE - 91 LE COSE NON SONO MAI COME APPAIONO - 106 IL FILO ROSSO DEGLI UOMINI ILLUSTRI - 115 “L’AMORE SI IMPOSSESSAVA DI LEI” - 132 IL PONTE TRA L'AFRICA E L'EUROPA - 133 VERITÀ LETTERARIE - 136 NEL BAR DI PAESE - 145 UN UOMO DALLE MOLTE VITE - 160 TRA LE BRACCIA DI JESSE - 163 I MONTI SONO MAESTRI MUTI - 175 IL MONDO IN UNA STANZA - 194 NOI SIAMO CON TE - 201 DIARI PER IMMAGINI - 208 MISTERI LEGGENDARI - 210 SE SON ITALIAN, PERCHÉ ME CIAMO COVACICH?

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