Tutti i libri hanno la stessa dignità
8 9 2017
Tutti i libri hanno la stessa dignità

La biblioteca di Bart

I piccoli volontari della redazione junior sono più che pronti. Saranno loro a raccontare gli eventi con nuove prospettive e presentare i laboratori della Casa del Mantegna, dedicati al nostro pubblico più giovane.


Bart Moeyeart, nato a Bruges nel 1964, scrittore di libri per ragazzi, racconta la sua storia attraverso i libri.

Il suo primo libro viene pubblicato nel 1983 con il titolo Fratelli e narra alcuni aspetti della sua infanzia. Essendo il più piccolo di sette fratelli, Bart escogitava stratagemmi per non essere escluso dai grandi. Mangiava velocemente in modo tale da potersi alzare il prima possibile per andare a nascondersi sotto il tavolo e ascoltare le conversazioni che non avrebbe dovuto sentire. All'età di 14 anni, obbligato a frequentare un istituto maschile, il suo carattere è mutato da allegro ed estroverso a timido e introverso. Spinto dalla solitudine ha iniziato a scrivere un diario, ma non sapeva cosa raccontare perciò si è immaginato una ragazza che faceva parte della sua classe e di cui al primo sguardo si è innamorato. Un giorno, tornato da scuola, Bart ha trovato uno dei suoi fratelli «con il naso sprofondato tra le pagine del diario» che poi è andato a raccontare tutto ai genitori.

(caricamento...)

All'età di 19 anni ha pubblicato il suo primo libro Fratelli ma i critici ritenevano che non sarebbe mai diventato uno scrittore. Altri dicevano che Bart scrivesse tra le righe, in maniera poetica, con una struttura filmica. Successivamente è stato nominato "poeta" della città di Anversa per due anni. Dopo quattro mesi dall'onorificenza accadde però un fatto sconvolgente, che ha segnato il suo modo di scrivere. Un ragazzo diciottenne, prima di suicidarsi, decise di uccidere nove persone di colore, ma ne assassinò tre: una donna turca, una signora e una bambina di due anni. Fortunatamente fu arrestato prima di portare a termine il suo piano. Poco tempo dopo Bart ricevette una lettera inviata dalla nonna della bambina, la quale era solita leggere alla nipotina le sue storie. Nella lettera chiedeva al poeta di scrivere una poesia che potesse sensibilizzare l'opinione pubblica in merito all'accaduto.

Per concludere Bart ci ha spiegato che ogni libro, indipendentemente dal formato, ha una dignità e che «nessuno scrittore che pubblica un libro è uno scemo».

Festivaletteratura