Come affermava il premio Pulitzer Ernie Pyle, "non mi pagano per essere obiettivo, ma per raccontare tutto quello che vedo e che sento, e per farlo con forza, con tutta la mia anima". Nel mondo del giornalismo in contesti di guerra è necessario documentare la verità in maniera incontrovertibile, "per riportare i fatti in maniera lucida" e mettere il pubblico di fronte alla realtà che, a volte, viene distorta dai media o resa edulcorata in nome di un falso equilibrio. Sorj Chalandon (La quarta parete, Chiederò perdono ai sogni) ha lavorato per oltre trent'anni come reporter del quotidiano Libération, raccontando dell'Iraq, dell'Afghanistan, del Libano e dell'Irlanda del Nord e insieme a Lorenzo Tondo (Il Generale), che per il Guardian ha seguito fin dall'inizio il conflitto in Ucraina, si interrogherà al Festival sul modo in cui negli anni è cambiato il contesto comunicativo, sulla lotta alla propaganda e sull'imparzialità di chi testimonia gli orrori delle zone di guerra. Modera l'incontro Gigi Riva (L'ultimo rigore di Faruk, I muri del pianto), già inviato sui fronti della ex-Jugoslavia e del Medio Oriente.
Sorj Chalandon parlerà in francese, con interpretazione consecutiva in italiano.
In collaborazione con l'Institut Français Italia.