"Non perdetevi in descrizioni accurate, l'Africa è grande: cinquantaquattro nazioni e novecen- to milioni di persone troppo impegnate a soffrire la fame, morire, combattere o emigrare per aver tempo di leggere il vostro libro. (...) Fate delle descrizioni romantiche, evocative, senza esagerare con i dettagli". Questo era uno degli ironici consigli che, quasi vent'anni fa, il compianto Binyavanga Wainaina dava nel celebre testo Come scrivere d'Africa. Contravvenendo la raccomandazione di Wainaina, il giornalista nigeriano Dipo Faloyin ha raccontato nel suo libro L'Africa non è un paese la complessità del continente, celebrando le tante identità dell'Africa contemporanea. Affrontando temi come il colonialismo, la geopolitica e le rappresentazioni mediatiche, ma attingendo anche al suo vissuto personale, Faloyin smonta la narrazione occidentale che riduce l'Africa a un'unica entità omogenea, di un esotismo infarcito di luoghi comuni. Dialoga con lui la giornalista Veronica Fernandes.
L'autore parlerà in inglese, con interpretazione consecutiva in italiano.