All'alba della scrittura
13 9 2015
All'alba della scrittura

Le rivoluzioni nella storia della comunicazione

Nella storia della comunicazione digitale ci sono state almeno tre grandi rivoluzioni. L'archeologo Giorgio Buccellati e la docente Clelia Mora hanno spiegato che la prima comincia cinquemila (e qualcosa) anni fa, quando si calcola che la scrittura, scaturendo improvvisa dai nostri pro-pro-pro-progenitori, cambiò il modo di tramandare e raccontare il loro presente e quindi il nostro passato. Ci permise, in quanto generazioni future, di capire cosa era accaduto in un determinato periodo e di berne a piene mani. Se qualcosa non era scritto, ben prima che arrivasse Facebook a confermare questa tesi, non esisteva. "Se un albero cade e non c'è nessuno a testimoniarlo, allora non è mai caduto". Quindi la Silicon Valley deve innanzitutto ringraziare la mano che si muove e compone parole, che hanno l'obiettivo di restare a lungo in vita.

La seconda revolutiòn comunicativa a cui l'era digitale deve almeno una menzione è la fotografia, con quel modo tutto suo di raccontare la vita e di bloccarla in modo che non sia solo qualcosa di detto, ma anche di visto. Instagram basa la sua esistenza su ciò che non può essere solo scritto ma fermato. La scrittura prima del digitale era molto più 'fermata' di oggi, qualcosa di tracciabile e innegabile. Se qualcosa è palpabile, se si tocca esiste, e per trasmigrazione è più vero anche il suo contenuto. Anche se il suo contenuto è falso.

https://it.wikipedia.org/wiki/Protocolli_dei_Savi_di_Sion

Infine, la terza rivoluzione: l'arrivo del digitale, di un utilizzo anche e soprattutto fisico, completamente diverso da ciò che si era visto prima. Una trasformazione per la nostra società che ha avuto bisogno di due genitori e parecchi secoli per maturare e diventare ciò che vediamo oggi (e la domanda è: cosa vedremo domani?). L'influenza che ha e avrà nel tempo la 'nuova' scrittura cambia totalmente ciò che noi pensiamo del mondo, del futuro, del lavoro, delle dinamiche sociali... Come sarebbe una relazione se il flirt fosse scritto su carta di riso profumata e non su una mail? Si tratta di puro e neutro cambiamento: nulla può essere uguale a se stesso, soprattutto se è partorito dall'umanità che cambia velocemente, a volte così in fretta che il cambiamento non viene nemmeno percepito. Come sarebbe l'economia attuale se i neolaureati in comunicazione avessero solo una possibilità, quella della carta stampata, e non potessero contribuire con i social media a una diffusione più vasta delle idee? Diventa davvero affascinante riflettere su "come sarebbe..." sentendosi parte di qualcosa di immensamente ricco come la cultura comunicativa degli esseri umani.

E se vi state chiedendo, alla fine di questa lettura, "ma come facevano ad organizzarsi per l'aperitivo senza Whatsapp? Che comunicazione era se arrivava dopo mesi?" la risposta può essere solo una: siete troppo giovani.

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