Clive Cussler, un maestro del romanzo d'avventura
27 2 2020
Clive Cussler, un maestro del romanzo d'avventura

Un ricordo dello scrittore statunitense (1931–2020) e del suo evento a Mantova nel 2000 insieme a Federica Fantozzi

«Saprete tutti chi è Clive Cussler. Da un punto di vista tecnico è uno scrittore, autore di quelli che in gergo editoriale si chiamano bestseller, cioè quei libri che fanno virare al sole il barometro umorale di qualunque editore. Ha publicato una quindicina di romanzi (correva l'anno 2000, N.d.R), ha venduto circa settanta milioni di copie, è stato tradotto in trenta lingue e non ha bisogno di presentazioni. Da un punto di vista meno tecnico, Clive Cussler più che uno scrittore è il personaggio di un romanzo d'avventura momentaneamente prestato al mondo in carne e ossa».

La giornalista Federica Fantozzi introduceva così a Mantova, davanti a un Cortile della Cavallerizza immerso in religioso silenzio, l'incontro con un autore di enorme successo, accompagnato idealmente dal suo favoloso doppio letterario Dirk Pitt. Questo personaggio, a partire da romanzi come Vortice, Enigma, Iceberg e Recuperate il Titanic!, si è imposto nei sogni di milioni di lettori, spesso giovani, come il prototipo dell'eroe d'avventura, un po' Indiana Jones, un po' Jacques Cousteau, un po' James Bond e Sherlock Holmes ma soprattutto se stesso, «alto un metro e novanta, con degli occhi verdi molto intensi, color opalina, una faccia non bella ma molto affascinante, un naso che è stato rotto più volte e che accresce il suo fascino».

Fisico a parte, Pitt e Cussler hanno avuto molte cose in comune: la passione per le auto d'epoca, di cui sono stati entrambi collezionisti, e la passione per il mare. Queste continue intersezioni tra pagina e vita, sogno e realtà, oltre che nei libri hanno forse trovato il compimento perfetto nella nascita della NUMA (National Underwater & Marine Agency), la fondazione no profit per il recupero di relitti storici sottomarini ideata e finanziata dallo scrittore in seguito al successo dei suoi romanzi; un'impresa memorabile, con un'intera squadra di ingegneri e sommozzatori tuttora attiva, legata a doppio filo all'amore e alla fantasia di un grande romanziere.

«Sarete tutti delusi – ripeteva Cussler al pubblico di Festivaletteratura vent'anni fa – perché pensavate che avessi l'aspetto di Dirk Pitt. In effetti gli assomigliavo, ma quando abbiamo cominciato insieme avevamo entrambi trentasei anni, lui adesso ha appena superato i quaranta, mentre io ne ho sessantanove, e non è proprio giusto! Ho iniziato a scrivere alla sera e durante il fine settimana, perché all'epoca avevo un lavoro fisso nella pubblicità, scrivendo per la radio e la televisione. Ho pensato che sarebbe stato grandioso avere una storia che avesse sempre un seguito, che fosse concatenata nei diversi libri, perciò mi sono messo a leggere "i testi sacri" degli eroi seriali, che in questo caso erano naturalmente Sherlock Holmes o James Bond. E poi mi sono detto: cosa possa fare di diverso del mio personaggio? Così l'ho messo vicino o dentro l'acqua. Gli ho conferito la mia statura, il mio peso e gli occhi verdi, che però nel caso di Dirk Pitt sono molto più verdi dei miei. Pensavo di farlo biondo, ma poi mi sono detto: "No, alle donne piacciono molto di più gli uomini con i capelli scuri e gli occhi chiari, con il tipico fascino che possono avere gli italiani!"»

Cussler ci ha lasciati in questi giorni dopo decenni di onorata carriera. Il suo alter ego più famoso (insieme ai protagonisti di altri cicli come Kurt Austin e Joe Zavala, Isaac Bell, Sam e Remi Fargo) vive ancora in una serie di bellissime avventure, che non aspettano altro che essere lette e rilette. Buon ascolto!

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