Contaminazioni di culture
10 9 2021
Contaminazioni di culture

Mariana Enriquez: Romanzi neri e tradizioni popolari

Occultismo, ma solo dal punto di vista estetico. Culti popolari locali, ma senza diritto di cittadinanza. Miti indigeni, mescolati ad altre credenze, tarocchi. Folk horror di tradizione inglese e rock degli anni ’60 e ’70. Modelli gotici e linguaggio infettivo. Spiritualità e magia nera. Potere autoritario e aristocrazia.

Questi sono solo alcuni degli elementi che troviamo negli intricati romanzi neri di Mariana Enriquez. L’autrice, intervistata da Luca Scarlini offre al pubblico di festivaletteratura alcune chiavi di lettura di estrema importanza per entrare nel vivo dei suoi racconti. I miti indigeni si mescolano con la tradizione locale e danno forma a culture miste. Buenos Aires, ad esempio, è una metropoli molto grande e la sua struttura organica cambia rapidamente nel tempo: quartieri che negli anni ’50 erano ricchi sono ora estremamente poveri e pericolosi. L’autrice si riferisce alla psicogeografia: lo spazio conserva la memoria e le storie delle persone e potrebbe risultare esso stesso arrabbiato o violento.

Nei romanzi di Enriquez si parla di “linguaggio infettivo”. Questo termine sottolinea la contaminazione che avviene nel dialogo tra persone. Le parole sono capaci di influenzare i comportamenti e le emozioni delle persone, esattamente come un virus. Nella magia nera, ad esempio, parole pronunciate secondo un preciso ordine possono trasformare persino la materia.

Vi è un paradosso ricorrente nella letteratura di Enriquez: l’eterogeneità della popolazione argentina dovuta al susseguirsi di migrazioni e la staticità del potere autoritario, ancora nelle mani di antiche famiglie aristocratiche che avevano ricevuto i terreni come compensa per avere ucciso gli indigeni. Rosario, uno dei personaggi di La nostra parte di notte, afferma che «il denaro è paese»: esiste infatti tutto un mondo a parte nel quale vivono le persone ricche e in cui prevale l’impunità.

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