Esistenze a nudo
8 9 2021
Esistenze a nudo

Racconti di viaggi, emozioni e popoli di Angela e Saskia Terzani

Non si perde la propria identità nel viaggio, quella viene dal latte di tua madre. Si impara invece a sentirsi a proprio agio in mezzo ai popoli che abitano le diverse parti del mondo. Ad essere umani mettendo da parte le rigidità culturali. Si impara ad esserci nel rispetto della volontà altrui e dei propri limiti. Si impara chiedersi: “Chi sono io?”.

Angela Terzani Staude e la figlia Saskia Terzani raccontano a Valerio Pellizzari della loro famiglia, delle numerose case in cui hanno abitato, dei popoli che hanno incontrato e di Tiziano Terzani: giornalista, marito, padre e instancabile indagatore degli altri e di sè. La casa più felice per Angela è stata la Cina degli anni Ottanta, nonostante racconti come fosse triste e commovente assistere alla ripresa di un popolo dopo un’ideologia in cui anche gli occidentali avevano creduto. Sollecita a non sedersi di fronte ai diritti e alle libertà conquistate, perchè la vita può cambiare e quello che sembrava la risposta a tutto può rivelarsi solo un gran fallimento.

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Saskia racconta della scuola dei giardini fragranti di Pekino. Ricorda i primi giorni di scuola, quando invidiava ai bambini cinesi il saluto alla bandiera con la divisa e la fusciacca rossa che ai bambini internazionali non era permesso. Solo più avanti ciò che le appariva così desiderabile si trasformerà nell’amara consapevolezza di una società che non vuole far contaminare l’ideologia comunista dei propri alunni.

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L’incontro si fa poi intimo. Il trasporto emotivo del pubblico e la commozione di Saskia obbligano Valerio Pellizzari a precisare che le domande fatte non sono delle «imboscate giornalistiche», ma precedentemente concordate. Angela racconta della malattia di Tiziano e della sua volontà di rimanere da solo nel confronto con la sua malattia, di non fare più niente per gli altri ma solo per sè.

Negli ultimi tre mesi matura la volontà di raccontare la sua vita al figlio Folco, nasce così il libro: La fine è il mio inizio. Saskia riconosce in questa richiesta del padre una chiara consapevolezza dei limiti dei propri figli: affida i propri pensieri a Folco in totale franchezza, ma dedica alla figlia il privilegio di esserci nei suoi ultimi respiri.

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L’incontro si conclude e dal pubblico ci si chiede se l’Asia riuscirà mai a trovare un equilibrio tra modernità e tradizione. Angela suggerisce che le domande sono più facili da sollevare rispetto le risposte da trovare, ma se l’Italia non è l’America è perchè ogni italiano frena e mantiene le tradizioni, che sia un cappuccino o una giornata in più al mare, anche se non pagata.

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