Il corpo è protagonista
11 9 2021
Il corpo è protagonista

Ciabatti e Ruotolo: le scrittrici della comprensione di sé

«Il modello ideale di donna sono tutte le donne» le parole di Teresa Ciabatti, ospite di questa edizione insieme a Elisa Ruotolo, definiscono la centralità del corpo femminile (quasi «un'ossessione») nella società attuale e nella produzione letteraria, che è il suo riflesso.

Le protagoniste dei romanzi di Ciabatti (La più amata; Sembrava bellezza) e di Ruotolo (Quel luogo a me proibito; Ovunque, proteggici) hanno un rapporto conflittuale con il proprio corpo, che vivono con un senso di inadeguatezza e di vergogna.

Ne La più amata «il corpo è un ingombro» percepito dalla protagonista come enorme, poiché vissuto attraverso lo sguardo deformante degli altri, sguardo che secondo Ruotolo è «la sede, o ciò in cui noi cerchiamo la legittimità di stare al mondo».

Alla domanda posta da Elsa Riccadonna se i personaggi sono degli alter ego, le autrici, dalle personalità molto diverse, hanno risposto in modo simile, ponendo l'accento sulla scrittura come distaccata comprensione di sé. Ciabatti ha in comune con la protagonista della Più amata (romanzo in cui il dato biografico è forte) l'insicurezza vissuta nell'adolescenza, ma nello stesso tempo si tratta di «una confessione ragionata», di un liberarsi da quella condizione: il personaggio è un'esagerazione dei suoi difetti ed è nato da tutto ciò che l'autrice non ha detto o agito nel corso del tempo a causa della «sua codardia» (rivelata nell'intervista con molta ironia). Mentre per la scrittrice campana, la stesura di Quel luogo è stato «un primo avvicinamento a se stessa», ma con la «protezione» data dall'impossibilità del lettore di distinguere con certezza la biografia dalla finzione.

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Nelle parole delle due autrici emerge un intimo affetto nei confronti delle proprie protagoniste. Ruotolo non si limita «alla descrizione, ma alla comprensione» della protagonista attraverso la metafora della donna-bonsai, la quale «viene educata a sentirsi eccessiva verso il mondo», con un corpo che cresce ma che viene potato per rimanere bambino. Allo stesso modo, Ciabatti difende il corpo dei propri personaggi «che non cambia e non è necessario che cambi nel corso del romanzo», seppure nella società e spesso nei gusti del pubblico si riscontra «la retorica del corpo che cambia, che va migliorato» oppure la necessità di giustificare l'essere sovrappeso con la presenza di traumi o eventi drammatici esterni.

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Per entrambe le scrittrici le storie che meritano di essere narrate sono quelle mancate, con personaggi imperfetti nell'anima e nel corpo, attraverso cui il lettore compie una comprensione di sé e del proprio posto nel mondo.

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