Il mondo onirico di Tony Sandoval
8 9 2019
Il mondo onirico di Tony Sandoval

Magia, adolescenza e varchi nel fantastico

Sono le esperienze e le vicende umane come la fine di un amore, il lutto e la crescita a costituire il fulcro della produzione di Tony Sandoval, illustratore e fumettista messicano trasferitosi in Europa da parecchi anni. Le colorazioni gotiche, gli elementi surreali e le "fluide" atmosfere oniriche pervadono la sua poetica, mescolandosi alle angosce adolescenziali e alla responsabile consapevolezza della raggiunta età adulta alla base del più classico dei generi letterari, il romanzo di formazione.

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La stretta vicinanza tra il mondo reale e il mondo magico – onirico e al contempo spaventoso – viene dal Messico, da un popolo affascinato da quelle storie di mostri – spesso dalle forme serpentine –, spiriti e fantasmi tramandate oralmente che hanno accompagnato, suggestionato e ispirato la sua opera. «La magia è nell’atmosfera in cui si collocano i miei personaggi e in cui mi collocavo anche io da piccolo, l’atmosfera della mia casa natale» suggerisce Sandoval.

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Tale atmosfera è resa attraverso la fluidità delle linee, «un’astrazione e una sorta di deformazione dell’anatomia e del mondo che conosco e mi è dato conoscere», e la trasparenza dell’acquerello. Non ci sono mai situazioni statiche e campiture omogenee: il movimento e la trasformazione sono una costante anche nella tecnica. Tutto è in divenire: «i capelli lunghi, i vestiti svolazzanti, i prati e l’acqua scossi dal vento». Ma in particolar modo l’elemento umano protagonista.

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L’adolescenza, per eccellenza la fase della vita in cui predomina la trasformazione, è al centro di storie a fumetti di crescita sia fisica che spirituale. E come in tutte le storie che si riallacciano alla struttura più tipica del racconto – sintetizzata da Vogler ne Il viaggio dell’eroe – anche i giovani “eroi” di Sandoval devono "varcare una soglia" per entrare in mondi paralleli che li condurranno verso la reale età adulta. Uno spazio di passaggio che nelle «tavole parlanti» del fumettista sudamericano si fa tangibile, per esempio in Oltre il muro. In Watersnakes sono invece i quattro elementi (terra, aria, acqua, fuoco) a divenire espediente grafico-narrativo: il vento – centrale nel nuovo volume Futura nostalgia – diviene velo dimensionale che attorciglia e porta altrove, incute timore e al contempo affascina; la terra e l'acqua fanno sprofondare i corpi lasciandoli inermi. «Il cambiamento è sempre emozionante perché ignoto. Mescolare la semplicità della vita con il surreale mi permette di analizzare il lato oscuro e della quotidianità e dei sentimenti umani».

Seppure l’autore non disdegni la cronaca autobiografica protagonista di Appuntamento a Phoenix – la storia della sua fuga clandestina dal Messico agli Stati Uniti – a renderlo riconoscibile nel panorama fumettistico internazionale è il personale ma universale multiverso narrativo: una grafica atipica (linee curve, corpi snelli, teste grandi) che si rifà agli amati Klimt – «il dipinto Bisce d’acqua è stato alla base di Watersnakes» – Schiller, Hopper e i Preraffaelliti, e uno stile metaforico e macabro, poeticamente malinconico e surreale, attinto dagli scritti di Edgar Allan Poe – «Berenice è parte integrante del mio immaginario». «Tutto – racconta Sandoval – deriva da quello che ascoltavo e leggevo da bambino: ero e sono affascinato dal folclore celtico e dalla storia medievale europea, dalla musica metal nord-europea, che ha ispirato Doom Boy e Nocturno, dalla mitologia azteca e giapponese. [...] Ma le mie storie si rifanno soprattutto alle mie origini e servono a me stesso per “tornare a casa”».

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