Il romanzo filosofico
11 9 2015
Il romanzo filosofico

Philippe Forest non ha paura di collocarsi nel solco del racconto filosofico francese – come il Candido di Voltaire affrontato alla fine del romanzo – ma preferisce mettere l’accento sulla parola “racconto”: in fin dei conti anche il paradosso di Schrödinger non è che una favola paradossale che la scienza usa per comunicare risultati complessi.

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È su questo gioco reciproco tra scienza e racconto che si costruisce Il gatto di Schrödinger, con un protagonista felino – simile allo Stregatto di Alice – che si sposta come solo i gatti sanno fare tra il mondo della follia e quella della razionalità, liberi di passare il confine poroso tra sogno e realtà.
La convivenza di universi paralleli – che siano fatti di atomi o sogni non importa – coinvolge il narratore e il fisico così come il lettore: basta sperimentare lo scivolamento della propria realtà dentro le forme di una favola che si alterna tra una cosmogonia fantastica e l’ipotesi del Big Bang.
Il gatto nella scatola di un fisico austriaco e quello nel libro di uno scrittore francese partecipano allo stesso rovesciamento, della realtà e dello sguardo di chi la scruta.

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