Il Vangelo della povertà
11 9 2015
Il Vangelo della povertà

Papa Francesco e la Chiesa di domani

Nel mondo che cambia veloce, pareva che un'unica istituzione rimanesse immune a ogni istanza rinnovatrice: la Chiesa cattolica; perpetuando usanze e pratiche vecchie di secoli, anche dopo la svolta progressista del Concilio vaticano II, essa si dimostrava refrattaria a ogni sostanziale cambiamento, tanto da mantenersi più o meno nei confini dell'impianto ideale del XVI secolo, quello della Controriforma.

"Tradizione significa conservare il fuoco, non adorare la cenere": se c'è verità in queste parole di Gustav Mahler, allora la Chiesa era sulla strada sbagliata, si rendeva necessario un cambio di passo. Prima Benedetto XVI con la sua abdicazione, poi i cardinali con la scelta del successore, furono di questo avviso.

Il nuovo Pontefice, Francesco, il Papa argentino, proviene da una parte del mondo in cui, tradizionalmente, il cristianesimo è tale anzitutto a fianco degli ultimi; dando prova di singolari virtù umane e comunicative e grazie all'accorta scelta di simboli e gesti, ha saputo infondere nuova energia nei credenti con il Vangelo della povertà. È una predicazione nuova, affascina e disorienta allo stesso tempo: a Festivaletteratura i sacerdoti Virginio Colmegna e Giovanni Nicolini e il laico Raniero La Valle hanno provato a fare un po' di chiarezza.

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Al cristiano, dice Francesco, non basta affrontare la miseria, la sofferenza, l'emarginazione con la compassione e la carità; occorre piuttosto che egli si faccia interprete di un nuovo pensiero. Il volto dei diseredati lo dovrà interrogare; svilupperà così una riflessione intima e sentita che porterà a un nuovo modello di società, di economia, la fede. Oggi il mondo funziona solo per pochi, che diventi un paradiso per tutti, e che tutti, senza distinzioni, si uniscano nella persecuzione di questo obiettivo!

Il Dio di Bergoglio non ha nulla del Rex tremendae majestatis di antica memoria: è bensì un padre buono e misericordioso, accarezza il mondo intero, si rivela in ogni comunità, vorrebbe arrivare dritto al cuore degli uomini, sommergerli del suo amore; e questi, esaltandolo con preghiere elaborate e relegandolo in ricche chiese, finiscono invece per allontanarsene.

"Il tempo, fratelli, il tempo sembra che stia per giungere al termine", ripete Francesco. I terribili e sanguinosi contrasti che affannano la Terra, la "terza guerra mondiale" fra ricchi e poveri - così la chiama il Papa - siano monito e pungolo: occorre agire da subito, con determinazione e coraggio, o in pochi anni il riscatto dei diseredati potrebbe diventare irrealizzabile.

Festivaletteratura