In prima linea da Lampedusa
9 9 2017
In prima linea da Lampedusa

Raccontare per sconfiggere i pregiudizi

Mai la questione europea è stata così presente al Festival: sono molti autori ad esaminare in controluce i problemi di ieri e di oggi.


«Ho incontrato il primo sommozzatore della mia vita a Lampedusa. Era enorme. Proveniva dal nord ed era diventato sommozzatore per caso. Mi dice tranquillamente che lui è fascista. Poi mi dice “in mare ogni vita è sacra, se qualcuno ha bisogno di aiuto noi lo salviamo. Non ci sono colori, etnia e religione. È la legge del mare. E quando salvi un bambino, lo stringi al petto”...» (Davide Enia).

La migrazione è uno dei fenomeni più importanti della contemporaneità. Senza rendercene conto stiamo assistendo al realizzarsi della storia con la S maiuscola. Non solo: la migrazione dimostra la precarietà su cui si regge l'Europa e il fallimento degli ideali dei padri fondatori. Finché non faremo quel passo in più dall'impegnarci a salvare le persone a fare in modo che non debbano affrontare un viaggio così complicato e finché ci saranno paesi che si rifiuteranno di accogliere anche solo un piccolo numero di profughi, verranno meno quei valori che sono alla base dell'Unione Europea (il rispetto dei diritti umani, la libera circolazione,...). Mentre per molti tutto ciò è solo una news in occasione di eventi gravi, che viene dimenticata dopo un paio di giorni, Pietro Bartolo e Davide Enia hanno scelto di impegnarsi in prima persona per aiutare chi arriva e per raccontare. Per fare in modo che sempre più persone conoscano la verità.

Pietro Bartolo è il medico che da oltre 25 anni accoglie i profughi che arrivano a Lampedusa: li visita appena sbarcano sul molo e cerca innanzitutto di trasmettere loro quel minimo di umanità che gli fa capire che sono al sicuro, che sono arrivati in una paese in cui nessuno gli farà del male: uno sguardo, un sorriso, una pacca sulla spalla. Dal '91 ha visitato più di 300.000 migranti, ma è anche il medico che ha fatto più ispezioni cadaveriche al mondo. Al trauma non ci si abitua mai, ogni volta che il telefono squilla per avvisarlo di un nuovo sbarco, spera che non ci siano altri morti, altri bambini, altri sacchi neri da aprire e ispezionare. Da spogliare, visitare attentamente, verificare la presenza di cicatrici o tatuaggi, carie: tutto il possibile per cercare di identificare le vittime e permettergli di avere una morte dignitosa. L'esperienza ha profondamente modificato la sua vita, ha continui incubi, eppure non può smettere di fare questo lavoro, perché è necessario e continuerà a farlo finché ce ne sarà bisogno.

Per Davide Enia, autore di Appunti per un naufragio, Lampedusa ha rappresentato fin dall'infanzia un luogo con il medesimo orizzonte culturale (c'erano gli stessi cibi, il mare, le persone parlavano lo stesso dialetto...), con gli anni si è trasformata in un luogo in cui le persone affrontano tutte un disastro personale. Una situazione potente, straziante, davanti alla quale si vorrebbe urlare, ma per cui non si trovano le risposte. Quando sei in mezzo al mare e ci sono davanti a te 3 persone che stanno per annegare e 5 metri più in là una madre con il figlio neonato, come fai a decidere chi salvare? Come puoi rimanere lucido quando sei il primo a scoprire la carcassa della nave naufragata il 3 ottobre 2014 e i 368 morti che si trovavano all'interno? «È come se ognuno nell'isola si porti dentro un camposanto».

Di fronte a tutto ciò raccontare diventa quanto mai necessario ed è per questo che Pietro Bartolo ha rilasciato interviste a quasi tutte le televisioni, ha convinto Gianfranco Rosi a dirigere Fuocoammare, ha recentemente scritto un libro e negli ultimi anni ha dedicato moltissimo tempo a parlare in giro per l'Europa ovunque lo vogliono ascoltare e in particolare nelle scuole. Per sconfiggere i pregiudizi. «A me i premi non interessano, interessa far passare il messaggio».

(caricamento...)



21 DALLE SPONDE DEL VOLGA - 28 TI RACCONTO LA MIA EUROPA 70 FAR WEST CROAZIA - 107- DALLA STANZA 629 - 117 UNA FORCHETTA CONFICCATA NEL TERRENO - 127 UN'EPICA CONTEMPORANEA - 143 IL SILENZIO DOPO LO SPARO - 174 LETTERATURA D’ESILIO - 197 ALEXANDERPLATZ, AUF WIEDERSEHEN! - 199 UNA PARTITA PER RICOMINCIARE - 224 DIECI ANNI DI VOCABOLARIO EUROPEO

Festivaletteratura