Istruzioni per fraintendere un romanzo
7 9 2019
Istruzioni per fraintendere un romanzo

Breve travagliata storia de "La Storia"

Coerentemente al lavoro di scouting, di ricerca di talenti emergenti nella letteratura e nell’arte, di monitoraggio di movimenti e tendenze creative che Festivaletteratura persegue fin dai primi anni, prosegue il rapporto avviato con le più innovative riviste cartacee e on-line che si sono affermate in questi ultimi anni in Italia e all'estero come palestre di innovazione culturale.


«Uno scandalo che dura da diecimila anni». La prima edizione del 1974 de La Storia di Elsa Morante portava questa frase in copertina, accompagnata da un enigmatico dettaglio tratto da una foto di Robert Capa. Tutte le versioni successive apparvero tuttavia prive di tali elementi, estremamente fondamentali in quanto scelti dalla scrittrice stessa. Lo scandalo quindi, per lo meno quello editoriale, continuò.

Secondo la professoressa di letteratura italiana contemporanea Angela Borghesi, negli anni Settanta l’impegno politico e la conseguente attenzione alle questioni sociali relegarono la letteratura in una posizione secondaria. Stupisce infatti la mole di intellettuali improvvisati che vollero a tutti i costi dire la loro sull’opera, al punto da riempire di recensioni anche le pagine di riviste automobilistiche e di moda. Fu la sinistra tuttavia a scagliarsi più rabbiosamente contro il romanzo e la sua autrice, creando una polemica ideologica che si estese a macchia d’olio. La Borghesi si è premurata di raccogliere gran parte di queste critiche, raggruppandole in un’antologia di novecento pagine dal titolo L’anno della Storia.

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Per l’autore Silvio Perrella, «Gli scrittori sono dei sensori». Ciò che i rilevatori della Morante contribuirono a costruire fu «una comunità di lettori con una storia dolorosa, qualcosa che sta lì nel mondo, una storia che li unisce». La sinistra dell’epoca mancò di cogliere un’occasione d’oro perché non capì a chi era rivolto quel libro. Preferì perdere la voce criticando il romanzo in quanto opera di successo (un milione di copie vendute in pochi mesi, un’avventura editoriale mai vista prima in Italia) o, addirittura, per evidenti pregiudizi di genere nei confronti di una scrittrice che osava trattare un tema così vasto e capillare. Rileggendo la polemica emergono le crepe del progressismo di allora e di oggi.

Natalia Ginzburg, invece, paragonò entusiasticamente La Storia a I Fratelli Karamazov di Dostoevskij, ammettendo che il romanzo la fece piangere come pochi altri. Questa confessione le costò gli attacchi di svariati intellettuali, che proseguivano con la loro crociata per cui la ragione deve dominare sull’emozione. Un altro aneddoto riguarda Oreste del Buono: lo scrittore esortò i suoi giovani lettori a recensire l’opera. Una delle più comprensive provenne dalla penna di un diciannovenne, che ebbe la capacità, a differenza di alcuni letterati del tempo, di ravvisare ne La Storia la tenacia che radunava i suoi personaggi, tutto tranne che passivi. Non c’era rinuncia, ma denuncia.

La Morante inventa un romanzo “popolare d’autore”, espressione che pare un ossimoro. In esso, si schiera dalla parte della gente (vendendo il libro ad un prezzo ridotto e stimolando la lettura da parte di tutti), pur mantenendo una prosa di alta qualità. Questa tendenza tracciò le basi per ulteriori incursioni narrative dello stesso genere, che arrivarono negli anni Ottanta ad Eco e Calvino. Ed è in virtù di questa (s)fortuna che ancora oggi ci troviamo fra le mani il maggiore successo letterario della scrittrice romana. La Storia continua ad essere la storia di tutti, noi compresi.


Pensieri in comune ore 21.00 mercoledì 4 “Terra Mediterraneo” - Pensieri in comune ore 21.00 giovedì 5 “Words are very unnecessary” - Pitching in piazza ore 10.00 venerdì 6 - Pensieri in comune ore 21.00 “Storie di natura” - Evento 143 “La mappa delle meraviglie” - Evento 152 “Una storia come nessun’altra” - Pensieri in comune ore 19.00 sabato 7 “Liberi di imparare” - Accento ore 21.00 sabato 7 “Climate fiction: la distopia dietro l’angolo” - Pensieri in comune ore 12.15 domenica 8 “Il talento dei numeri”.

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