L'America del Boss
13 9 2015
L'America del Boss

Bruce Springsteen durante un'intervista sull'album Wrecking ball
ha dichiarato : "La mia musica ha sempre voluto misurare la distanza tra la realtà e il sogno americano", credo che questa sia la chiave di lettura attraverso la quale leggere la sua musica.

La sua poetica segue il percorso della storia americana, comincia pian piano ad assumere un impegno sociale e politico fino a farlo diventare il portavoce della working class americana e il simbolo, ancor più di Bob Dylan, del rock americano.

L' intervento di Alessandro Portelli ripercorre le tematiche più significative della poetica del Boss indagandone i significati più profondi, le sensazioni che vogliono ispirare e il messaggio che lui, più di ogni altro artista, rivolge al sottoproletariato americano.

Nelle sue canzoni il tema centrale è il sogno americano tradito, la mobilità sociale e la speranza di un riscatto attraverso il duro lavoro si sono rivelate chimere; Springsteen denuncia questo tradimento con album di protesta come Born to run, the darkness on the edge of town, the ghost of Tom Joad, Devil & Dust e Wrecking Ball, ma anche nella critica più dura sopravvive la speranza e la fiducia riposta in quella promessa scritta indelebilmente nella Dichiarazione del 1776: "ogni uomo ha il diritto alla felicità", questa rivendicazione patriottico-eccezionalista, che l'artista non abbandona mai, lo distingue da tutti gli altri cantanti di protesta: lui non vuole distruggere la società per crearne una nuova più giusta, ma vuole riformarla a partire dai suoi ideali fondanti non più però dalla prospettiva dell'élite ma da quella della working class.

Tema centrale è il lavoro, teoricamente mezzo per l'ascesa sociale e la realizzazione umana, stravolto però dalla realtà contemporanea in prigione, vincolo e maledizione che costringe, come dice in The river, il figlio a fare il lavoro del padre in un "eterno ritorno dell'eguale" a cui in modo quasi verghiano nessuno può sottrarsi. Springsteen racconta queste tragedie proletarie in modo diverso con il passare degli anni: nelle canzoni giovanili assume il punto di vista del giovane che, in conflitto con il padre, vuole evadere dalla prigione di una quotidianità alienante, con il passare degli anni il punto di vista si sposta sul padre indignato che urla la sua denuncia e chiede per il figlio un destino diverso dal suo.

L'unica via di uscita sembra essere la fuga, emerge quindi l'immagine dell'automobile, simbolo della velocità, del cambiamento e dello slancio vitale; anche in questo caso però il cantante rielabora e in parte stravolge questo topos che fin dal movimento beat ha un ruolo centrale nella cultura pop americana, per Springsteen le fughe in auto non finiscono bene come in Hungry heart in cui un uomo fugge abbandonando moglie e figli, ma alla fine è preso dalla nostalgia per gli affetti familiari ormai persi. Altro significato che viene ad assumere la macchina è quello di surrogato di casa diventando così simbolo della realtà familiare e soprattutto del rapporto uomo-donna che Springsteen vede come il potenziale nucleo formativo di una nuova società. Molte sue produzioni hanno al centro proprio il tema dell'amore indagato in maniera introspettiva come negli album Tunnel of Love, Lucky town e Human touch e non raramente autobiografica come in Nebraska (album composto durante un periodo di depressione dopo il divorzio dalla prima moglie).

Non vi è quindi solo una pars destruens nella sua sua musica, ma anche una pars costruens attraverso la quale il Boss vuole riformare la società partendo dal basso e da valori umani come l'amore, dando sempre fiducia alla promessa che Thomas Paine e poi i padri fondatori avevano fatto al popolo americano. Questa missione lo porta negli anni ad assumere un impegno politico sempre più concreto: prende parte alla protesta antinixoniana contro la guerra del Vietnam, diventa uno dei portavoce per i diritti civili, dichiara la sua ostilità nei confronti della presidenza Reagan (che aveva utilizzato la sua canzone Born to run per la sua campagna) e di quella Bush, appoggia invece la campagna di Barack Obama (che in un'intervista di lui ha detto: "io sono il presidente degli Stati Uniti, ma lui è il Boss"), infine con Wrecking ball, il più radicale e duro dei suoi album, si scaglia contro il mondo finanziario corrotto di Wall Street e della politica americana.

Possiamo quindi dire che Springsteen rappresenta il Rock americano come nessun altro, la sua poetica è intrisa della realtà contemporanea e con essa si pone in confronto dialettico denunciandone i mali e facendosi portavoce delle sue speranze, per questo la sua musica è la miglior testimone della realtà americana.

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