L'antidoto ai nostri tempi difficili? La speranza
5 9 2019
L'antidoto ai nostri tempi difficili? La speranza

Attualità e dialogo con Ali Smith

Ali Smith sorride, forse perché ha trovato davvero l'antidoto ai tempi difficili. L'autrice scozzese, più volte accostata al Premio Nobel, si apre in una conversazione molto accorata e allo stesso tempo disinvolta con Teresa Franco, docente di Oxford.

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L'incontro si concentra subito sulla materia letteraria e, più nello specifico, sulla cosiddetta tetralogia del presente della scrittrice. La Smith ha infatti un progetto ambizioso, un progetto che lei non ha scelto «ma da cui è stata scelta». Now, new e novel sono le parole chiave della sua disamina: now appunto, dove "adesso" è l'unico tempo rilevante e dove uno specifico momento deve essere in grado di trasformarsi e rinnovarsi continuamente (ragguardevole il paragone con le Metamorfosi di Ovidio e con il mito); new perchè la novità implica lo stare al passo coi tempi, essere veloci e dinamici, fluidi; infine novel come sintesi e strumento perfetto del "nuovo" e del "subito", in una forma sperimentale come quella della sua tetralogia (soprattutto per la sua pubblicazione, un libro all'anno con uscita prevista durante la stagione che dona il titolo al romanzo stesso).

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Sfondo di tutto ciò ed elemento cardine e scatenante è il referendum sulla Brexit, visto dall'autrice come elemento fondamentale di divisione e di screzi. Da qui una reazione a catena che si ripercuote sulle persone e sui rapporti, su un dialogo che viene a mancare e che, secondo la Smith «è tutto, è vita, è portatore di speranza».

È questo il nodo focale, il dialogo e il linguaggio, entrambi mezzi imprescindibili per non perdere la fiducia nel futuro (o, per meglio dire, un presente sempiterno), in noi («perchè non ci sono i "loro", esiste solo il "noi"») e nel romanzo come forma.

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