L'eroe (nascosto) dei Medici
9 9 2018
L'eroe (nascosto) dei Medici

La fine di Palazzo Pitti e l'idiosincrasia dell'ultima principessa fiorentina, Anna Maria Luisa

Non solo incontri tradizionali a Festivaletteratura: anteprime italiane all’interno del ciclo Pagine Nascoste; un concerto dedicato a Debussy nel centenario della sua morte; lezioni su Praga, Mozart e l’interculturalità della musica e infine proposte “a tavola” come colazioni in cui ascoltare le stravaganze degli ultimi Medici e cene letterarie.


Il vero eroe della dinastia dei Medici non si chiama Lorenzo il Magnifico. E indossa la gonna: Anna Maria Luisa, figlia del Granduca di Toscana Cosimo III, è l’unico motivo per cui Firenze ha ancora buona parte del patrimonio artistico intatto. E la ragione per cui il nome dei Medici è legato indissolubilmente al capoluogo toscano.

Una palla di cristallo, una sedia barocca imbottita, un anello piatto che ricorda un sigillo. Bastano voce e pochi dettagli perchè Luca Scarlini porti il pubblico di Festivaletteratura al tramonto di una grande dinastia, nell’ultima colazione-incontro ispirata al suo libro L’ultima regina di Firenze. Un appuntamento che questa volta è tutto al femminile: morti Ferdinando e Gian Gastone de Medici, «Palazzo Pitti diventa un serraglio di corvi, [...] un gineceo di vedove in lotta tra loro».

(caricamento...)

Sia Maria Luisa che la cognata Violante aspirano alla posizione di Granduca. O a quella che più ci si avvicina: sono infatti donne e, per legge, non è concesso loro assumere cariche di potere. Ma Violante, tedesca in terra straniera, non ha armi contro lo strapotere della toscanissima e amatissima Maria Luisa, figlia del legittimo Granduca di Toscana: di fatto le redini della casata sono in pugno suo da anni, da quando il padre Cosimo ha abbandonato la politica per darsi alla religione, più interessato a comprare frustini di perla e cilici ingioiellati che al futuro della città, destinata a passare al ramo dei Lorena per mancanza di prole.

La sifilide è l’unica cosa, a parte l’odio reciproco, che lega le due cognate. Il marito di Maria Luisa morirà infatti di questo morbo, ma solamente dopo aver dato l’addio alla vita con 57 ragazzi «in un’ultima grande orgia finale». È però la malattia del marito di Violante (e fratello della principessa di Firenze), a causare l’odio in Maria Luisa, che attribuirà la sifilide del fratello alla frigidezza della cognata, che con il suo sconsiderato comportamento ha condannato la dinastia dei Medici all’horror vacui. L’ostilità tra le due è talmente forte da portare la stessa Violante ad autoesiliarsi a Siena, dove rimarrà fino alla fine della sua vita. Ma Violante non è l’unica vittima dell’irascibile principessa: leggendaria è la cacciata di Eleonora Gonzaga da Palazzo Pitti, che da principessa fiorentina si ritrova a fare la prostituta a Padova, vendendosi ai soldati per pochi soldi.

Ma il ritratto di Maria Luisa non è ancora completo, manca il tassello più importante. In età senile, rimasta ormai l’unica rappresentante in vita della casata dei Medici, la principessa fiorentina fa quello che nessuna casata a memoria d’uomo è mai riuscita a fare: firma un contratto con i nuovi signori di Firenze, i Lorena, e li obbliga a non depredare la città del suo patrimonio artistico. Un’eccezione della Storia perchè, come ben ricorda Luca Scarlini «è la prima e l’ultima volta che una famiglia morente riesce a imporre le proprie regole». E lo fa scrivendo: stilando liste su liste di tutti i beni artistici, tra cui i suoi gioielli, che non vuole lasciare alla mercè dei nuovi signori. I Lorena in effetti manterranno la loro promessa: Firenze rimarrà il gioiello artistico dei Medici. Troveranno però un escamotage: nei cataloghi non erano scritti argenteria e cimeli familiari, che verranno portati via dalla "gazzaladra" Maria Teresa d’Austria.

Ma questa è un’altra storia. Quella dei Medici si conclude con un’immagine: l’ultima principessa fiorentina che all’arrivo dei successori si reclude a vita privata, sdraiata nel proprio baldacchino argento e viola, come vuole la tradizione mortuaria. In attesa, simbolo vivente di una fine già avvenuta.


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Pagine Nascoste, mercoledì 5 settembre, ore 19.00 - Pagine Nascoste, mercoledì 5 settembre, ore 21.15 - Evento 15 “Gli ultimi Medici: la serie” - Pagine Nascoste, giovedì 6 settembre, ore 17.00 - Pagine Nascoste, giovedì 6 settembre, ore 19.00 - Evento 48 “La cucina popolare è alta” - Pagine Nascoste, giovedì 6 settembre, ore 21.00 - Evento 58 “Gli ultimi Medici: la serie” - Lavagne, venerdì 7 settembre ore 11.00 - Pagine Nascoste, venerdì 7 settembre 17.30 - Pagine Nascoste, venerdì 7 settembre ore 19.00 - Evento 95 “Praga è la mia orchestra” - Evento 98 “Cosa ci fanno gli scrittori nella cucina di Artusi?” - Evento 102 “Debussy Aujourd’hui” - Pagine Nascoste, venerdì 7 settembre ore 21.00 - Evento 109 “Gli ultimi Medici: la serie” - Lavagne, sabato 8 settembre ore 11.00 - Evento 152 “Praga è la mia orchestra” - - Lavagne, domenica 9 ore 11.00 - Evento 183 “Praga è la mia orchestra”.

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