L'ultimo sapiens: vantaggi e rischi della tecnologia
8 9 2019
L'ultimo sapiens: vantaggi e rischi della tecnologia

Gianfranco Pacchioni spiega come i racconti fantascientifici di Levi siano diventati realtà

Gianfranco Pacchioni, come Primo Levi, è un chimico attento alle riflessioni della letteratura sugli sviluppi della tecnologia. E proprio dai racconti fantascientifici di Levi contenuti nelle raccolte Storie naturali (1966) e Vizio di forma (1971) parte il confronto di Pacchioni con la realtà di oggi, con il suo avanzamento scientifico e tecnologico, nel volume L’ultimo sapiens. Viaggio al termine della nostra specie, edito da Il Mulino.

(caricamento...)

Nelle sue storie, Levi sembra aver previsto moltissime delle tecnologie che fanno ormai pienamente parte del nostro presente. Il racconto L’ordine a buon mercato narra ad esempio di un mimete, un duplicatore che effettua una scansione dell’oggetto riproducendo i suoi elementi chimici essenziali, che funziona esattamente come le nostre stampanti 3D. Il processo di copia non si ferma soltanto agli oggetti ma riguarda anche la materia viva, fino a permettere al protagonista di duplicarsi: si tratta di una possibilità esplorata oggi dal bioprinting 3D e dagli esperimenti sulla clonazione, che propongono importanti applicazioni nel campo medico.

(caricamento...)

Ci sono altri racconti che parlano di mutazioni genetiche – oggi più che mai al centro del dibattito scientifico – o della moltiplicazione delle esperienze per mezzo della realtà virtuale, che rischia tuttavia di far morire le esperienze reali. Alla fine dell’intervento si avvia infatti un confronto molto acceso col pubblico sui pericoli di queste nuove tecnologie, che dallo stesso Levi vengono prima presentate sotto la luce positiva del progresso e poi analizzate nelle loro problematiche conseguenze. «La scienza produce conoscenza e la conoscenza produce tecnologie», afferma Pacchioni: senza certe tecnologie non saremmo in grado oggi di sostenere la presenza di sette miliardi di persone sulla terra, ma non esiste attività umana totalmente priva di rischi. Sul piano politico, un rischio molto concreto che interessa a Pacchioni è l’approfondimento del divario sociale: la creazione di una società divisa in ricchi tecnosapiens, che potranno permettersi vite lunghissime con tutti i confort di queste tecnologie, e in veterosapiens più poveri, impossibilitati ad accedere alle costosissime invenzioni rivoluzionarie. La letteratura può servire in tal senso come potente strumento di analisi per mettere in guardia l’umanità e lanciare un messaggio forte.

Festivaletteratura