La democrazia esclusiva e i suoi sovvertimenti
8 9 2019
La democrazia esclusiva e i suoi sovvertimenti

Esiste davvero l'uguaglianza? Risponde la filosofa Geneviève Fraisse

Per superare il senso di disorientamento che pervade le società contemporanee e tornare a mettere il futuro al centro del nostro orizzonte servono nuove etiche e nuovi strumenti di pensiero capaci di scardinare logiche e sistemi di potere accettati come incontrovertibili. In questo senso filosofi, economisti e intellettuali di varia formazione indicheranno al Festival alcuni possibili percorsi, seppur parziali, per rimettere mano a paradigmi e categorie interpretative che ormai risultano inadeguati. Un ampio ventaglio di riflessioni verrà ad aprirsi sulla guerra, attraverso una serie di incontri che toccheranno il confronto interreligioso, il ruolo della scuola e della comunicazione nel formare le coscienze, il racconto dei conflitti alle più giovani generazioni.


Geneviève Fraisse nel suo libro Muse de la raison, démocratie et exclusion des femmes en France traccia nei risvolti della Rivoluzione francese gli albori di ciò che lei ha chiamato “democrazia esclusiva” per indicare l’inganno di un’uguaglianza tra uomini e donne.

Tutto il lavoro della filosofa francese ruota attorno a due fuochi: come ripensare la democrazia e l’uguaglianza tra i sessi. Il ritorno al momento di genesi è un atto politico necessario per fare luce sugli impliciti presupposti maschilisti sottesi al moderno pensiero politico occidentale. Il pensiero democratico fin dalle origini si è posto il problema dell’uguaglianza: già allora una donna poteva essere artista o politica, ma come afferma Geneviève «la democrazia è quando l’eccezione diventa regola».

Nel pensiero tradizionale è presente una dualità tra la famiglia e la res pubblica, fin dai tempi di Rousseau si sono scatenati dibattiti dovuti alla difficoltà di ragionare in termini di questo tipo di uguaglianza: persisteva l’idea che il ruolo della donna non potesse uscire dalla sfera familiare. La controversia, a duecento anni di distanza, non si è ancora esaurita. Nel suo nuovo lavoro Il mondo è sessuato Geneviève Fraisse riflette sull’emancipazione, portando l’idea che deregolamentare le rappresentazioni significa collocarsi nella tradizione per sgretolarla dall’interno, non decostruendo le norme ma «facendo irrompere il disordine nell’ordine».

«Sessuazione è dichiarare che la storia è sessuata, se accettiamo questo possiamo iniziare a scoprire nuove cose». L’inganno perpetuato dalla misoginia tradizionale non è ancora stato svelato del tutto: le dinamiche della “sessuazione” del mondo si riverberano ancora oggi e rimane fondamentale considerare le pratiche del godimento rivendicato, le pratiche di liberazione, le strategie sovversive ed il femminismo per scardinare il maschilismo insito nella tradizione occidentale.


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Evento 13 “Umanesimo inquieto” - Evento 24 “Un nuovo racconto della guerra” - Evento 25 “E alla fine un mondo lunare” - Evento 33 “Raccontare il mondo” - Evento 73 “Per un nuovo pensiero africano” - Evento 89 “12 dicembre 1969” - Evento 142 “Dedicato ad Ágnes Heller” - Evento 145 “L’economia del valore” - Contaminazioni ore 18.00 sabato 7 “L’inflazione della verità scientifica” - Evento 175 “Il mondo è giovane ancora” - Evento 190 “Tutte le guerre del mondo” - Evento 204 “Affermare l’umanità” - Accento ore 14.00 domenica 8 “Le sante ossa” - Evento 209 “La democrazia esclusiva e i suoi sovvertimenti” - Evento 215 “Le regole e la coscienza”.

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