La mafia preferisce il silenzio
10 9 2021
La mafia preferisce il silenzio

Floriana Bulfon parla dell'importanza dell'informazione nella lotta alle mafie

Floriana Bulfon introduce il discorso sul potere dei Casamonica tra leggenda e voce popolare, spiegando l’arduo ma vitale compito di una giornalista infiltrata in uno dei più potenti clan mafiosi d’Italia, lontana dal lavoro d’informazione polemico che infesta il giornalismo italiano, e ribadisce l’importanza di operare stando in mezzo alle cose raccontandole con completezza.

Stimolata dalle domande dei ragazzi di Blurandevù, l’autrice di Casamonica, la storia segreta, racconta il mondo della mafia romana, le origini rom utilizzate come scusa per difendersi dalle accuse, lo stile barocco e pomposo, il mondo familiare e il pugilato; tutti elementi distorti all'interno di un sistema di valori arbitrario, dove i pilastri fondanti sono il denaro e il prestigio familiare.

L’autrice guarda infastidita a Roma, la sua città, vedendola rassegnata e con il capo chino a subire la violenza e le pressioni del potente clan mafioso, ma riflette con acutezza sulla mancanza dello Stato in certe zone - soprattutto in quelle più degradate - dove la mafia non gestisce solo lo spaccio e il narcotraffico, ma si arroga la possibilità di distribuire o meno diritti che noi consideriamo fondamentali, come il lavoro o il diritto ad una casa.

Bulfon lancia poi una pesante critica a tutti coloro che ragionano soggettivamente, considerando il proprio asservimento a questo tipo di situazione un gesto normale e anzi non dannoso poiché conveniente per il singolo, senza guardare alla totalità e all'insieme sociale. L'importanza di un forte attaccamento alla realtà e di un'informazione precisa e non superficiale - secondo l'autrice - è grande e può essere fondamentale nella lotta alle mafie.

In un quadro che pare desolante e spaventoso, con la criminalità organizzata infiltrata nel tessuto sociale e protetta dall’omertà, Floriana Bulfon lascia un messaggio di speranza alle nuove generazioni e l’augurio di poter migliorare il mondo che ci è stato lasciato.

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