Un percorso a ritroso nel tempo tra pozzi, laghi e fontane
È la metodologia della scoperta, che sia di cose inedite o quotidiane, a farci capire dove stiamo e quanta storia si è stratificata nel paesaggio quotidiano. Per scoprire la memoria dell’acqua seguiamo un percorso guidato dalla voce di Stefano Scansani, che ha interrogato Eleonora Campanelli e il presidente di Tea Massimiliano Ghizzi, partendo dal cortile del Seminario Vescovile. Da qui, grazie a delle rampe, si può accedere sottoterra e vedere i resti delle mura della città romana. Questa era la zona dell'insula sacra, considerata intoccabile. Al posto dell'attuale parcheggio, infatti, c'era l'acqua: Piazza Virgiliana è un'invenzione del '700. In precedenza c'era un golfo dove il lago di mezzo, in antico il lacus mantuanus, si affacciava fino in città. E cos'hanno bevuto per secoli e secoli i mantovani, come anche gli altri abitanti delle città della Pianura Padana? Il lago stesso. L'acqua si reperiva dagli oltre 3000 pozzi, che non superavano la profondità di otto metri e venivano raggiunti da ogni cosa (latrine e animali).
Ora la situazione è evidentemente cambiata, per esempio grazie al ruolo svolto dalle fontane. Oltre alla loro classica funzione, infatti, contribuiscono a segnare un nuovo tempo potabile per Mantova. Queste fontane hanno un nome milanese: drago verde, per via del colore e della forma del rubinetto con la testa dell'animale. Dagli anni '20 un'ulteriore svolta: l'acqua che arriva nelle fontane e nelle case di Mantova viene collegata all'acquedotto. Tuttavia, è naturale chiedersi se oggigiorno non sia uno spreco lasciare zampillare ininterrottamente le fontane. La risposta può essere sorprendente: non conviene fermarle, perché se così fosse inizierebbero a proliferare nelle tubature una serie di depositi di batteri, incrostazioni, ossidi. Ma quanto costa oggi l'acqua? Il costo delle bollette non è forse eccessivo? Anche in questo caso la risposta non è scontata, infatti per spingere l'acqua nelle tubature delle fontane il Comune spende un euro al metro cubo, che è all'incirca lo stesso costo di quella in bolletta. Inoltre se si fa un raffronto con quanto costa l'acqua in bottiglia, quella del rubinetto costa 266 volte in meno rispetto a quella più economica che si può trovare al supermercato. Si potrebbe obiettare allora che l'acqua in bottiglia proviene dal ghiacciaio. La verità è che, spesso, viene da fonti superficiali ed è soggetta a controlli di qualità meno frequenti. Ma c'è un altro aspetto che bisogna tener conto: la sostenibilità. Tendiamo a dimenticare infatti quanti tir debbano quotidianamente trasportare litri di acqua in bottiglie di plastica, aumentando le emissioni di CO2 nell'ambiente.