La pallina da golf fra le zampe del rinoceronte
8 9 2021
La pallina da golf fra le zampe del rinoceronte

Maurizio Francesconi, Alessandro Martini e la nascita delle vacanze

Se durante una partita a golf la pallina finisce fra le zampe di un rinoceronte, che si fa? Un viaggiatore inglese della belle époque non avrebbe avuto dubbi: si può tirare da una posizione differente, e questo è l’unico caso in cui è concesso dal regolamento. Per capire come un rappresentante dell’élite inglese del tempo si sia trovato in Africa, e tanto tranquillo da giocarvi a golf secondo un compito regolamento, bisogna chiedersi quando siano nate le vacanze, anche se a noi può sembrare che le vacanze siano là da sempre.

Una risposta interessante a questa domanda è la base del libro di Maurizio Francesconi e Alessandro Martini, La moda della vacanza. Luoghi e storie 1860-1939. Nell’evento L’invenzione delle vacanze, i due dialogano con lo scrittore Marco Malvaldi, che recita un po’ la parte del lettore meravigliato dalla scoperta che le vacanze come moda sono tutto sommato un’invenzione dell’alta società inglese del tardo Ottocento. E in effetti, rinoceronte a parte, ci sono buone ragioni per meravigliarsi, perché parlare delle vacanze di fin de siècle significa immergersi in un mondo in cui «l’élite dell’élite dell’élite» sceglie per sé l’esperienza più raffinata, e nello sceglierla la propone come modello per ogni strato sociale: ne crea un mito. Basta notare come interi luoghi siano diventati località turistiche solo perché scelte da questo o quel vip dell’epoca. Pochi magari sanno quale ruolo abbiano avuto i villeggianti russi nella fortuna della città di Sanremo; il fatto che ci sia un Corso dell’Imperatrice potrebbe però essere un indizio.

Non che quei viaggi fossero tutti uguali. A un estremo, il viaggiatore coraggioso, la spia, le archeologhe scrittrici che esploravano il mondo da sole, i luoghi esotici, il Giappone. All’altro, la partita a golf fra le zampe del rinoceronte: ma anche gli hotel uguali in tutto il mondo, la promessa di «un viaggio in Egitto senza gli egiziani» - il desiderio di non rinunciare alle proprie abitudini, il viaggiatore che «vuole vedere le piramidi, magari un po’ di giungla, ma rientrare in tempo per il tè delle cinque».

Parlare delle vacanze di fin de siècle vuol dire parlare delle cristallerie dell’Orient Express, dell’uomo che ispirò James Bond, dei libri di P.G. Wodehouse, delle feste della prima interior designer della Storia: feste sull’orlo dell’abisso, pochi giorni prima dell’invasione tedesca di Parigi. In una parola, vuol dire parlare di un mondo che, dal secondo dopoguerra in poi, ha del tutto smesso di esistere. Il confronto, pur tentato, coi miliardari odierni che si accingono ai viaggi spaziali è impietoso; è impietoso per chiunque si sia illuso leggendo una delle svariate opere di inizio Novecento ambientate alle terme, nelle quali la donna altoborghese di turno passeggia fra gli ospiti colti e raffinati della struttura e medita sull’opportunità di tradire il marito (o viceversa).

O forse no: forse in futuro si vedrà Grimes aggirarsi intorno a una piscina su Marte, con l’aria malinconica, e riflettere sul forestiero che ha incrociato qualche giorno prima, e temere per la stabilità del suo matrimonio con Elon Musk.

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale la villeggiatura si interrompe, gli hotel vengono trasformati in ospedali di campo, ma già nel ’21 sono di nuovo trasformati in sale da ballo, e per quasi un decennio si ballerà come non mai. Il libro di Francesconi e Martini si chiude sul ’39. Durante l’evento, gli autori si sono soffermati a raccontare di quando, giusto pochi giorni dopo la suddetta festa di Elsie de Wolfe, i parigini si resero conto di essere invasi. Ecco, allora quella stessa società che aveva appena finito di divertirsi si mise in fila con le automobili per raggiungere Lisbona, e da là partire per gli Stati Uniti. La Seconda Guerra Mondiale è, anche dal punto di vista dei viaggi, un punto di non ritorno: è la fine del viaggio esotico, per esempio; ed è la fine di un’intera società.

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