La rivelazione del restauro
9 9 2017
La rivelazione del restauro

Restauro e storia dell’arte: due realtà diverse, una finalità comune

Anche quest’anno il programma del Festival prevede una stimolante sezione dedicata ad arte, design e architettura. Interverranno nel dibattito alcune delle personalità più importanti di questo mondo, tra i quali Lea Vergine, Ugo La Pietra, Dario Scodeller, Victor Stoichita, Antonio Forcellino, Kjetil Thorsen e Cherubino Gambardella.


Apparentemente condividono il solito campo d’indagine, di fatto hanno due ruoli completamente opposti. Antonio Forcellino, restauratore celebre per il recupero della tomba di Giulio II nella basilica di San Pietro in Vincoli, dialoga con Caterina Volpi, storica dell’arte e docente all’Università di Roma “La Sapienza”. Tema dell’incontro è il ruolo dello storico dell’arte e del restauratore: un rapporto che, come evidenzia la Volpi, spesso è caratterizzato da una reciproca diffidenza e freddezza.

Diversi i ruoli svolti dalle due figure: se il restauratore non segue un criterio cronologico, lavora con opere appartenenti di volta in volta a epoche e artisti diversi, è compito dello storico dell’arte studiare il contesto storico, catalogare le opere cronologicamente, studiare i documenti. Obiettivo di chi si occupa di restauro è invece crearsi un’idea di come era un’opera e limitarsi nella sua fase di recupero ad avvicinarsi a questa, rimanendo consapevole del fatto che questo limite non possa essere superato. Un breve confronto è dedicato anche alla definizione di un’opera come autografa, alla modalità per stabilirlo con certezza. Per Volpi non è un fatto semplice, non si tratta di una mera analisi oggettiva delle fonti; «la storia dell’arte - afferma la docente -è sensualità. È impossibile delegare a una macchina il riconoscimento di un’opera d’arte». Un punto di convergenza fra le due figure, seppur di difficile realizzazione, sembra alquanto necessario, bisogna incrociare i dati di entrambe le figure.

L’attenzione del dibattito si sposta poi su un tema che sta a cuore a entrambi gli ospiti ma soprattutto a tutti gli italiani: la conservazione e la fruizione del patrimonio artistico. L’Italia è pervasa di opere d’arte, ogni angolo delle città italiane è ricco di tesori talvolta trascurati e compito del restauratore è restituire al popolo italiano questo patrimonio unico e incredibile. Il mondo dei beni culturali si sta parcellizzando, l’arte sta perdendo il suo vero valore a discapito di un crudo interesse economico, questo è il monito lanciato da Volpi e Forcellino. È pertanto indispensabile recuperare l’interesse per la bellezza che ci circonda, tornare a suscitare l'entusiasmo sopito. Se gran parte dei turisti stranieri che visitano l'Italia si limita ai canonici musei, ad un turismo predatorio, è opportuno far crescere la coscienza di essere custodi di un patrimonio immenso che si nasconde ad ogni angolo, rafforzare il legame col territorio e con le proprie origini, insegnare ad avere una maggiore sensibilità verso l’arte e amare la bellezza.

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Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone gli eventi: 9 LA DOLOROSA EMOZIONE DELL’ARTE - 22 MEMORIE DI UN DESIGNER ETERODOSSO - 46 ARCHITETTURA A MISURA DI COMUNITÀ - 148 IO (ABITO) - 195 DESIGN ANONIMO

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