La scrittura mi restituisce al mondo intera
6 9 2018
La scrittura mi restituisce al mondo intera

Dialogo con la scrittrice canadese Helen Humphreys

L'universo “circoscritto” – come lei stessa lo definisce – di Helen Humphreys, scrittrice e poetessa canadese, è fatto di spazi aperti, silenzi e una sorta di intimità spontanea che si avverte in molti tratti della sua scrittura e che ha caratterizzato l'incontro avvenuto nella Cappella Palatina di Santa Barbara. La platea ha seguito partecipe le parole dell'autrice di Notturno e Cani Selvaggi, ponendo spesso domande sulla routine di lavoro, sulle sue preferenze letterarie ed ascoltando in religioso silenzio le risposte.

Dialogando con Simonetta Bitasi, la Humphreys si è concentrata sul racconto della genesi dei suoi romanzi incluso l'ultimo L'amuleto celeste – edito da Playground – ed il potere che la scrittura ha su di lei:

«Quando avevo cinque anni ho iniziato leggere ed ho capito che volevo scrivere quelle stesse storie che stavo leggendo. Ora, per la prima volta ho voluto descrivere il processo creativo che porta alla nascita dei miei libri. Un elemento che normalmente è invisibile. L'ho fatto perché in questi anni ci sono stati momenti in cui ho pensato che stavo scrivendo da così tanto tempo che non riuscivo più a separare il mio sé dallo scrivere. Mi ci è voluto del tempo ma alla fine ho capito che la scrittura deve divorare tutto quello che posso gettarle in pasto. Assorbirà il mio dolore, le mie idee, il mio entusiasmo. Solo in questo modo ritorno intera ogni volta che il mondo mi fa a pezzi.».

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E ha aggiunto: «Quando scrivo di qualcosa di personale, questo diventa qualcosa di altro da me. E quando lo finisco, parte della sofferenza che mi ha attraversato esce da me.».

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L'autore quindi si deve lasciar investire da tutto ciò che colpisce il suo sguardo, solo così diviene artigiano del frammento, del piccolo, dell'insignificante. Cura ogni dettaglio e allo stesso tempo si mantiene fedele ai suoi sentimenti. Il lettore messo di fronte alla verità troverà sempre il racconto credibile e coerente, e si imbatterà in risposte a domande che non avrebbe mai saputo come formulare. Un flusso di coscienza a cui affidarsi. In fondo il fascino della letteratura risiede proprio nel lavoro manuale che la produce e che come una porta girevole mette in comunicazione lettore e scrittore.

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