Latin lover
9 9 2018
Latin lover

Perché studiamo il latino?

"Io in latino me la cavavo, anche se non ero un grande studioso..." inizia Mino Milani, autore di moltissimi romanzi e racconti tra i quali troviamo il più recente Latin lover. Ma perché si studia ancora latino sebbene sia una lingua morta? A cosa ci serve? Mino, insieme a Stefano Tonietto, è qui per spiegarcelo.

"Il latino mi ha fatto quello che sono" continua Milani "Non so a cosa serve e non credo si possa spiegare a parole, ma ci proverò". Il latino è ciò che distingue noi Italiani e la nostra patria, la terra dei padri. Padri che hanno diffuso in tutta l'Europa i propri valori valori e tradizioni, pur senza cancellare quelli dei popoli conquistati. Studiare latino, greco e il nostro passato è come aprire un cassetto e trovare vecchie foto dei nostri nonni, dei nostri genitori da piccoli, la nostra vecchia casa... insomma, tutto ciò che ha portato alla nostra esistenza.

Ci sono stati molti fattori storici che hanno portato a una generale indifferenza verso il latino. Primo fra tutti il fascismo, che ha coperto gran parte della romanità con l'esaltazione dei suoi valori. Si è arrivati quindi ad associare le due cose e a diffidare di entrambe, quando invece gli antichi Romani assimilavano e integravano le altre culture, mentre i fascisti facevano tutto il contrario. Molto prima della seconda Guerra Mondiale il latino è stato per lungo tempo la lingua parlata dal clero, dai banchieri e in generale dei cosiddetti "nemici del popolo", e così la diffidenza per questa lingua è aumentata. Se ne hanno numerosi esempi nei "Promessi sposi".

Eppure la narrativa e il racconto d'avventura come li conosciamo oggi trovano le proprie radici nei poemi classici come l'Eneide o l'Odissea. E il bello della vita è proprio l'avventura, che oggi è destinata ai ragazzi. Mino ci fa notare anche che molti valori di oggi si rifanno a quelli dei Romani, e molti di questi si ritrovano negli abitanti di Roma, specialmente nelle donne; basta pensare a Cornelia madre dei Gracchi e ad altre donne coraggiose tanto lei.

Alcuni pensano che il latino, così come il greco, aiutino chi li studia a pensare con la propria testa, a riconoscere le falsità. Insomma, il liceo classico insegna alle persone a porsi le domande giuste, mette loro un po' di "sale in zucca".

Mino conclude così questo incontro all'insegna di questa lingua: " Io mi ritengo molto felice di aver studiato latino, malgrado la mia terribile professoressa".

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