Liberi di legge-re
9 9 2022
Liberi di legge-re

Un disegno di legge per la promozione della lettura libera

Un serbatoio vivace di idee, quello formato da numerosi gruppi di lettura e da comitati di lettori e lettrici, si è ritrovato stamattina al Museo Diocesano per raccogliere progetti e spunti di riflessione portando avanti un’iniziativa popolare per una legge sulla lettura. Un’azione dal basso sposata dal Festival con l’obiettivo concreto di portare all’attenzione del futuro governo un disegno legislativo volto alla promozione e alla tutela del diritto alla lettura.

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Dopo aver fatto il punto della situazione legale in Italia, aiutati da due consulenti di spicco come John Freeman e Daniele Aristarco, il dibattito si sviluppa attorno a nove proposte raccolte tramite un questionario nelle settimane precedenti al Festival. Proposte che sorprendono fin dall’inizio i due ospiti; di fatti, sottolinea l’autore californiano, spesso le leggi popolari sono promosse da lobby o compagnie private per tutelare i propri interessi, o più generalmente da persone adulte. Vedere una rete di giovani ragazzi e ragazze fare squadra per portare avanti un progetto legislativo in cui credono è molto bello, addirittura inedito, e rappresenta un modo per costruire il futuro.

I giovani infatti vivono in una società basata su strutture al momento ereditate dal passato, dunque iniziative come queste sono meritevoli di attenzione perché segnano un passaggio definitivo fra generazioni, fanno emergere il desiderio di realizzare qualcosa per chi verrà dopo di noi. Essere qui a parlare di un diritto che ancora non esiste è importante perché se un diritto non viene reclamato e difeso, è un diritto perso, sottolinea Freeman.

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Vivere nel futuro, pensarlo, progettarlo, è quindi l’unico modo che abbiamo in questo momento per fare politica. Un diritto, sostiene Aristarco, è un bisogno profondo che non ci deve essere negato, altrimenti ne risulta lesa la felicità degli individui; riconoscere alla lettura un valore è dunque fondamentale per una società più inclusiva e attenta ai bisogni degli individui.

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Perché è dunque necessario promuovere una legge sulla lettura e quali sono le criticità che ostacolano l’accesso ai libri? Guidati da Simonetta Bitasi, dalla discussione emerge che uno dei problemi principali è la diseguale distribuzione delle biblioteche di pubblica lettura sul territorio, nonché l’assenza spesso di personale qualificato o di sezioni dedicate ai giovani lettori. Sulla base di un’analisi in termini di prestiti, efficienza e frequentazione, il divario fra Mezzogiorno e Nord-Italia è enorme. In Italia, soltanto il 12% delle persone è iscritta a una biblioteca, una percentuale irrisoria rispetto alle medie europee. Le cause sono da rilevarsi nell’ancora poco adeguata digitalizzazione dei materiali – che talvolta impedisce l’accesso alla lettura a chi ha difficoltà o disturbi dell’apprendimento, per esempio – e persino nel non sempre approvvigionamento di nuovi titoli in catalogo. Mancano poi i libri in lingue straniere, e una efficace strategia di comunicazione che faccia incontrare domanda e offerta. Spesso in biblioteca infatti sono presenti cose di cui non sappiamo l’esistenza.

Le idee per arricchire il disegno di legge non mancano e coinvolgono anche la scuola e gli insegnanti, chiamati a ripensare l’educazione alla lettura. Dall’abolizione o modifica della scheda di lettura tradizionale, passando per la necessità di formare il corpo docente su cosa sia la letteratura per ragazzi e che ruolo abbia, fino all’ipotesi di inserire un tempo fisso nel curricolo scolastico da dedicare settimanalmente alla lettura libera. Quest’ultima proposta accoglie particolarmente il favore del pubblico, proprio perché ha l’obbiettivo di rendere la lettura un’azione quotidiana. L’azione non può non prescindere da un lavoro sugli strumenti concreti, dunque, sulle condizioni materiali necessarie per far sì che nasca l’amore per la lettura e per i libri. Sostegni alle librerie, investimenti sul personale bibliotecario, contribuiti per l’acquisto di libri ai ragazzi nella fascia 13-17 anni sono le altre proposte emerse dal dibattito per garantire e stimolare i giovani lettori ad avvicinarsi progressivamente alla lettura.

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Leggere è contagioso, sottolineano alcuni ragazzi, ma è anche un gesto che ha bisogno di tempi e spazi adeguati. Ecco quindi che fra gli ultimi punti del programma vi è anche la creazione di una mappa dei luoghi ideali per la lettura, dove potersi godere un buon libro e immergersi liberamente nelle storie che ci piacciono e più ci appassionano. Anche questo è in definitiva un passo ulteriore nell’immaginazione di una società più attenta alle necessità della persone.

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Perché leggere è un verbo che non regge l’imperativo, commentano i ragazzi. Non deve essere un’imposizione, bensì, un meraviglioso esercizio di libertà. Un diritto fondamentale che apre le porte alla repubblica dell’immaginazione, a quell’universo di storie, di carta e di inchiostro capace di far sviluppare la consapevolezza del sé.

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