Percorso ciclo-letterario fra argini, forti, dighe e cascine
Maurizio Pagliassotti insiste sul concetto di comunità che animerà il suo viaggio. La sua non è un’impresa fisica né tantomeno solitaria, ma un percorso che vuole fare del gruppo la sua linfa vitale. Il giornalista insiste sul valore della lentezza coinvolgendo Antonio Moresco: quest’ultimo, membro di Repubblica Nomade, sostiene che una persona che sfreccia è immobile perché non vede ciò che lo circonda, al contrario di chi cammina, dove corpo e pensieri sono sincronizzati.
Afro Somenzari è editore di FuocoFuochino,«la più povera casa editrice del mondo», che dei venti libri che pubblicano per ogni edizione, metà li danno ai loro amici, l’altra metà li regalano. Eppure Afro non manca di ricordare di essere stato toccato da piccoli miracoli: l’attenzione di Gianni Celati, del Corriere della Sera, di Adelphi. Il loro obiettivo è rimanere lontani dai riflettori ma rivitalizzare la letteratura locale attraverso racconti, raccolte di aforismi, ma mai romanzi.
Al Forte di Borgoforte interviene anche il presidente della società I Parchi Letterari, che ricorda, fra gli altri, i luoghi che furono da ispirazione a Virgilio. Questi parchi vogliono unire culturale, territoriale e agroalimentare in un più ampio progetto di riqualificazione delle aree rurali.
L’obiettivo di Clark Lawrence nella vita è trasformare giardini per creare case da bibliofili: un processo che implica prima una fase di pulizia e sottrazione e poi di addizione e allestimento. Il nome Macchina Fissa deriva dagli strumenti ampiamente utilizzati a Bagnolo San Vito per trasferire acqua dai campi al fiume e viceversa.
Verso le 17.15 approdiamo in Piazza Sordello. Pagliassotti ringrazia per averlo accompagnato nel primo step di un’impresa ben più ardua. Scatta spontaneo l’applauso. I ciclisti, infine, si diradano per la città.
