Mark Miodownik al di là della superficie
8 9 2017
Mark Miodownik al di là della superficie

L'umanità nascosta dei materiali

Rivoluzione dei paradigmi economici, sommovimenti geo-politici, ripensamento della forma città: l'emergenza climatica richiede con sempre maggiore urgenza un nuovo paradigma di pensiero.


Un'ultima domanda dal pubblico fa titubare per qualche secondo Mark Miodownik, ingegnere dei materiali e professore alla University College di Londra, in dialogo con la giornalista scientifica Silvia Bencivelli.

Lenti a contatto, protesi artificiali, otturazioni dentali: che l'uomo stia andando verso una reificazione di sé?

Apparentemente inermi ed inespressivi, i materiali, a ben vedere invece portano in sé la loro e la nostra storia evolutiva. Non a caso, le tappe dello sviluppo della civiltà prendono il nome dai materiali la cui scoperta è stata una vera e propria rivoluzione tecnica: basti pensare all'età della pietra, a quella del bronzo, all'età del ferro, sino a quella del carbone o a quella dell'elettricità. A chi sa guardare al di là della superficie, questi ed altri materiali rivelano la loro potenzialità narrativa.

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Carichi di un valore scientifico socio-culturale ed anche affettivo è a loro che affidiamo la nostra eredità collettiva e le nostre memorie più intime. Il mondo circostante va trasformandosi così in una sorta di museo. Chi ricorda l’indefesso e simpatico osservatore di Palomar, personaggio figlio di Calvino, e a Calvino molto simile nelle sue manie conoscitive, mentre si aggirava in una bottega di formaggi francesi? Tutto preso dall’ansia di appuntarsi il nome specifico di quelle poco aulenti specialità casearie, una loro descrizione visiva e ancora il loro paese di origine, e che dire del gusto?!

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Spesso non ci pensiamo, noi fortunati dalle posate di acciaio inox (cresciuti ed imboccati dallo chef Tony con i suoi Miracle Blade), ma forse i più poveri nonni dei nostri nonni, ci fa osservare Miodownik, portavano alla bocca posate di un metallo che…insomma, gulp. Inesauribili sono i modi di posare gli occhi su ciò che ci circonda ed è proprio in virtù di questo sguardo che la realtà non smette mai di stupire!

Talvolta opaco nello svelare il suo segreto, altre volte per qualche attimo, trasparente e cristallino, pesante nella sua leggerezza, Mark Miodownik conduce il lettore alla scoperta dei «materiali meravigliosi di cui è fatto il mondo»: «indomito» come l’acciaio, «immortale» come le protesi che migliorano la vita degli uomini, «indistruttibile» quasi fosse fatto di graffite, diversamente dai molti imballaggi usa e getta di plastica, però anche «immaginifico» come essa; «fidato» come il pezzo di carta su cui si prende un appunto veloce prima che sfugga, «fondamentale» come le solide mura di cemento di una casa e «delizioso» se le pareti fossero come quelle della casetta di marzapane e cioccolato di Hansel e Gretel; e ancora, «meraviglioso» e magico come la schiuma con le sue bollicine, «invisibile» al pari del vetro e «raffinato» come quelle delicate bamboline di porcellana.

Si potrebbe guardare la nostra Madre Terra con lo stesso sguardo innamorato che si rivolge alla donna amata in tutta la sua persona, perché «solo dopo aver conosciuto la superficie delle cose, […] ci si può spingere a cercare quel che c'è sotto», dice Palomar e con lui Mark Miodownik nel suo accattivante ed interessante saggio di divulgazione scientifica La sostanza delle cose.



Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone gli eventi: 14 PER POCHI GRADI IN PIÙ - 24 CIBO PER IL CORPO E CIBO PER LA MENTE 43 IL SOLE IN FONDO AL TUNNEL DELLA DIPENDENZA FOSSILE - 57 CHE COSA FA IL CEMENTO QUANDO NON LO GUARDIAMO? - 65 IL PROFUMO DI LEGNO FRESCO - 110 LA POESIA È UN MUCCHIETTO DI NEVE IN UN MONDO COL SALE IN MANO - 164 CHE NE SARÀ DEL LAVORO - 179 BOTANICA - 186 SETTE È UN NUMERO MAGICO

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