Massimo Vincenzi e il primo "Colibrì"
31 3 2020
Massimo Vincenzi e il primo "Colibrì"

Il giornalista mantovano, venuto a mancare in questi giorni, ha diretto dal 1997 lo storico notiziario dell'Associazione Filofestival

Con Massimo Vincenzi avevamo in comune una bella amicizia e un grande amore per i libri. È uno di quegli amori che vince le barriere del tempo, anche quando si intraprendono strade diverse, anche quando si vive ormai distanti e ci si incrocia ogni tanto lungo la via. Le parole possono davvero rafforzare gli affetti, unire gli intenti, apparentarci nella ricerca di un autore, di un pezzo, di una verità nascosta dentro una storia.

Massimo viveva di parole e le faceva vivere. Era un giornalista, un bravissimo giornalista: aveva mosso i suoi passi dalle colonne della Gazzetta di Mantova fino a la Repubblica e La Stampa, di cui era vicedirettore. Si è spento bruscamente lo scorso 26 marzo in seguito alle complicazioni di una polmonite, in un momento assurdo e doloroso. Aveva quarantotto anni. Era sempre un piacere rincontrarlo, anche dopo che aveva lasciato Mantova e tornava qualche volta a intervistare uno scrittore, ad accompagnarci col suo sorriso sornione. Raccontava con trasporto ogni genere di storia, fosse essa un film, una scena teatrale, un brano musicale, una partita di calcio, e sapeva essere contagioso, come riescono solo i cuori grandi. Aveva raccontato anche la nostra piccola avventura piena di promesse, e per amicizia aveva accettato di dirigere Colibrì, lo storico notiziario dell'Associazione Filofestival.

Oggi è davvero impossibile non commuoversi a rileggere l'editoriale che firmò per la prima uscita del periodico, nell'agosto del '97. Era un numero di quattro pagine, poco più che un manifesto, nato in un momento in cui grandi aspettative si mescolavano a grandi paure... Ma i libri – e Massimo aveva saputo esprimerlo meglio di noi! – riescono a trasformarsi in un esercito pacifico e invincibile, in un compagno che ti guarda le spalle in qualsiasi momento, anche il più difficile, e ti porta lontano.


L'ESERCITO DEI LIBRI
[di Massimo Vincenzi] *

Un libro è l'oggetto inanimato con più anima. Leggendo si viaggia, si conoscono luoghi e persone. Si cresce. Un libro arricchisce e illumina tutto quello che lo circonda. A Mantova arriverà un esercito di libri. Arriverà in settembre, quasi a prolungare l'estate. Ci saranno autori e scrittori. Incontri e spettacoli. Legati insieme dal sottile filo del piacere della lettura. Per quattro giorni la "bella addormentata" subirà una scarica di adrenalina. Per quattro giorni il tempo e lo spazio si mescoleranno. Festivaletteratura sarà qualcosa in più di una semplice manifestazione artistica. È obbligato ad esserlo. Non tanto o non solo per il prestigio di chi parteciperà. Dovrà essere un elettro-shock per la città, coinvolta capillarmente dagli organizzatori. I mantovani, per una volta, non saranno solo spettatori ma saranno sulla scena, saranno dietro le quinte. Saranno protagonisti. E la macchina del Festival affidata, in larga parte, a volontari è la prima, importante conferma di questa idea. Per raccontare tutto questo è nato COLIBRÌ. Nasce piccolo con un obiettivo ambizioso: informare e seguire passo passo il grande del Festival. I nomi, i luoghi, gli orari, la curiosità: ci sarà tutto. E, speriamo, qualcosa di più: la magia dei libri.


Festivaletteratura