Materiali meravigliosi
8 9 2017
Materiali meravigliosi

Tutto è fatto di qualcosa

I piccoli volontari della redazione junior sono più che pronti. Saranno loro a raccontare gli eventi con nuove prospettive e presentare i laboratori della Casa del Mantegna, dedicati al nostro pubblico più giovane.


Tutto è fatto di qualcosa: ci sono oggetti di cemento, plastica, carta, legno, ferro... E, come noi, cellule. L'ingegnere dei materiali Mark Miodownik ha giocato con i presenti mostrando loro una foto di ciò che vede dalla finestra del suo laboratorio a Londra e chiede quali materiali riescono ad individuare; riceve risposte semplici o particolari e spiega che mentre aspetta l'autobus si diverte a contarne il più possibile. Ha esibito al pubblico la mappa che lui definisce «del mondo intero»: lo schema era diviso in due parti, nella parte destra erano rappresentati i materiali artificiali, in quella sinistra i materiali creati dalla natura. Dall'alto al basso erano rappresentati gli oggetti dai più grandi ai più piccoli, fino ad arrivare ad atomi e cellule. Utilizzando un microscopio portatile Mark ha chiamato un volontario e ha esaminato la sua maglietta e le sue unghie scoprendo, attraverso i dettagli, cosa avesse mangiato a colazione. Successivamente ha esaminato la sua barba e la sua pelle spiegandoci che i peli bianchi e la pelle rovinata sono dovuti all'invecchiamento.

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Vi siete mai chiesti come mai un muffin è così soffice? L'ingegnere ha la risposta giusta per voi: il bicarbonato di sodio crea bolle d'aria. Ha realizzato con il pubblico un esperimento: ha aggiunto al bicarbonato dell'aceto e questo ha prodotto una reazione a causa della quale il liquido ha inglobato aria formando molte bolle. Questa è la reazione che si utilizza anche per formare la spugna per lavare i piatti e la gommapiuma. Ha consigliato ai ragazzi alcuni campi in cui sarebbe interessante lavorare in futuro, come ad esempio il settore della stampante 3D: questo strumento può diventare, in futuro, un oggetto indispensabile in quanto è in grado di creare parti del corpo umano, salvando vite.

L'evento viene concluso con Mark che dice: «spero che qualcuno, da grande, faccia il lavoro che faccio io».

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