Nel profondo
11 9 2021
Nel profondo

"Underland" di Robert Macfarlane: un mondo in cui preservare il passato e raccontare il futuro

«Leggendo Underland mi sono sentito come un adolescente davanti al frigo che non riesce a trovare il cartone del latte, che è proprio sotto ai suoi occhi», ironizza così Davide Longo sulla prima immagine avuta dopo la lettura dell’incipit dell’ultimo libro di Robert Macfarlane: «il mondo di sotto è proprio sotto i miei piedi, come ho fatto a non pensarci prima!».

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La tendenza a puntare lo sguardo verso l’alto in effetti è una caratteristica tipica del nostro modo di pensare e del nostro modo di esprimerci; la conquista dello spazio ne è un esempio, così come nella semantica del nostro linguaggio ricorriamo a metafore concettuali, ad assi di riferimento che collocano i sentimenti positivi in alto e quelli negativi in basso. Basti pensare alle espressioni “essere giù di corda” oppure “tirarsi su” per comprendere come l’uomo da sempre pensi al mondo sotterraneo come un luogo nel quale compiere tre azioni principali, sottolinea l’autore inglese: «nascondere oggetti, proteggere qualcosa o qualcuno, estrarre materiali». Contrariamente al fascino che i racconti di Jules Verne suscitano con i suoi viaggi al centro della terra, al giorno d’oggi guardiamo verso l’alto perché impauriti e spaventati dal senso di mortalità che i luoghi sotterranei evocano. Il senso di claustrofobia al solo pensare di scendere nel ventre della terra ci blocca, eppure la storia della letteratura è ricca di discese agli inferi; non casualmente, infatti, l’esempio più caro a Macfarlane è proprio quello legato alla catabasi dantesca, un viaggio alla ricerca di verità necessarie per l’uomo.

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«Underland è» dunque «una vecchia storia dell’epica che si rinnova», afferma l'autore, un libro nato da un intenso lavoro lungo dieci anni fatti di esplorazioni dei luoghi più segreti e nascosti nelle viscere del nostro pianeta, accompagnato sempre da un “Virgilio” esperto dei siti indagati: «come Dante ha avuto Virgilio, così io ho sempre con me delle guide che mi aiutano», puntualizza lo scrittore inglese. Un viaggio alla ricerca di bellezza e di conoscenza: fra le pagine di Underland scopriamo così che alla città delle luci, alla Ville lumière, vi si oppone una “città dell’ombra”, sotterranea e altamente affascinante. In controtendenza rispetto all’immagine inquieta del mondo di sotto, il libro diventa quindi un’operazione maieutica per portare alla luce ciò che si nasconde sotto i nostri piedi.

Un viaggio nelle profondità recondite della terra, un itinerario verticale alla ricerca delle nostre radici ma con un occhio anche al futuro del nostro pianeta. «Underland è il mondo in cui si preserva il passato, ma si racconta anche il futuro»: dalle isole Lofoten dove si conservano le prime testimonianze di pitture rupestri, passando per i laboratori contenuti all’interno delle miniere di Boulby, nello Yorkshire, che cercano di mappare le tracce della materia oscura dello spazio, fino al sito finlandese di Onkalo, dove vengono stoccati rifiuti nucleari altamente pericolosi – che se danneggiati potrebbero compromettere in modo irreparabile il nostro pianeta –, l’occasione è anche quella per riflettere su una domanda chiave per i giorni nostri, e che Macfarlane rivolge al pubblico: «siamo dei buoni antenati?». L’attenzione al mondo di sotto pertanto assume una questione etica di interesse verso la salvaguardia dell’ambiente, con l’obbiettivo di lasciare alle generazioni future una buona memoria dell’Antropocene.

https://www.youtube.com/watch?v=7IjvcCuhP18

Con una scrittura che unisce cultura scientifica e cultura umanistica, intrecciando l’archeologia con la letteratura – grazie ad uno stile capace di offrire immagini nitide al lettore, nota Longo – Macfarlane offre uno sguardo sul passato ma anche sul presente. Underland ha il pregio di ribaltare la metafora concettuale della ricerca conoscitiva rivolta solo verso l’alto e sposta lo sguardo verso il basso per condurci alla comprensione di come la salvaguardia del nostro pianeta dipenda molto dall’azione che l’uomo compie sull’ambiente circostante. Passato, presente e futuro, la storia geologica e la storia dell’umanità si uniscono in una dimensione, offrendo occhi nuovi con cui leggere il mondo contemporaneo: il topos della catabasi rinnova il suo corso, ancora una volta.

https://twitter.com/Einaudieditore/status/1436755517746057218?s=20

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