Nuove sfide della moda ai tempi della pandemia
9 9 2020
Nuove sfide della moda ai tempi della pandemia

La profezia di Maria Grazia Chiuri

Affacciata al balcone di Piazza Santa Barbara, Maria Grazia Chiuri ha inaugurato oggi questo nuovo spazio del Festival. Direttrice creativa di Dior dal 2016, ha affermato di non ritenersi una scrittrice ma una designer, nonostante i libri siano i suoi compagni di vita. Ci ha parlato di come ha affrontato il lockdown e di come, nella sua ricerca di nuove forme di normalità, abbia creato un manifesto di dieci punti.

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Ha voluto mettere in luce le sfide che la moda dovrà affrontare nella situazione di emergenza sottolineando che la moda è sia politica che desiderio: è politica nelle scelte politiche del designer fa ed è desiderio perché, lavorando con il corpo, coinvolge la dimensione del piacere. Ma la moda è molto di più, ha affermato, poiché dobbiamo situarla allo stesso livello della disciplina scientifica e la cultura. Anche la moda, come la scienza, richiede una disciplina e anche in essa è necessario conoscere i processi che portano una regola infranta ad una nuova creazione. Chi si occupa di moda è erede di una lunga tradizione, che deve essere capace di superare con la sua creatività: «ognuno ha il suo codice e il mio è il femminismo». Chiuri ha sottolineato l’importanza del lavoro in équipe, riferendosi al sistema della moda come una sorta di corpo astratto dotato di molteplici realtà, dove ogni membro fa suo ciò che sceglie per sé.

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Ha parlato di quanto importante sia nel mondo della moda, come nella cultura, saper trovare l’equilibrio tra i materiali scelti e la forma sviluppata. La frase con cui ha voluto chiudere questa Profezia sintetizza molto bene quella che è stata l’essenza del suo messaggio: «scegliere un abito vuol dire scegliere una posizione nel mondo».

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