Parata americana
8 9 2019
Parata americana

Suggestioni romanzesche e incursioni giornalistiche secondo Dave Eggers

In circa venti anni da romanziere, giornalista e saggista, Dave Eggers ha certamente proposto un nuovo modo di scrivere, affrontando temi enigmatici con uno stile ironico e coraggioso. Paolo Giordano lo intervista in una Piazza Castello divertita, stimolando lo scrittore americano a discutere della sua nuova opera La parata e a collegarsi alla situazione politica americana attuale. Si tratta di un libro perturbante ma compatto, capace di congiungere le due anime di Eggers: una che ha sempre guardato al di fuori (in questo caso si tratta di un luogo non ben identificato in Africa) ed un’altra più ancorata all’hic et nunc e alle sue protrazioni verso un futuro incerto e pericolosamente vicino. Questo duplice slancio è contenuto in poche pagine, nonostante la tentazione di imbottire ulteriormente il prodotto finito, ammette lo scrittore, abbia incontrato più volte i suoi pensieri.

https://www.youtube.com/watch?v=l3QbzvT6vko

Il paese in cui si svolgono le vicende assomiglia molto al sud del Sudan. I due protagonisti, chiamati con i numeri Quattro e Nove, si prodigano a costruire una strada che colleghi due parti del Paese recentemente riappacificatesi. Dieci giorni è il tempo che viene loro concesso, dato che al termine di questi si terrà la parata per la fine della guerra. Quattro segue alla lettera il copione richiesto, dimostrandosi coerente e ligio al dovere. Nove rappresenta invece la controparte distratta e priva di impegno, che lo porterà a disperdersi fra la gente locale e rallentare i lavori. I due personaggi, secondo il commento di Giordano, costituiscono le due anime del

viaggiatore: una prima che ha paura di contaminarsi e si mantiene esterna al luogo ed un’altra che si perde nella tentazione di immergervisi. Eggers ne approfitta, in un semplice gesto di grande empatia, per parlare anche del romanzo di Giordano Il Corpo umano, nel quale i protagonisti sono soldati italiani che si ritrovano in Afghanistan a combattere senza conoscere un piano appositamente delineato. In effetti, l’efficienza non sempre dipende dalla piena consapevolezza del progetto da portare a termine. Sapere tutto di un programma di guerra porterebbe a galla dinamiche di violenza e assurdità che è meglio non conoscere.

L’autore americano racconta le proprie esperienze giornalistiche ad un altro tipologia di parata: i comizi di Trump. Eggers partecipa a questi eventi mescolandosi alla gente, ascoltando le persone direttamente e trovando, alle base delle loro argomentazioni, motivazioni razionali e comprensibili. Questo aspetto riduce lo sconforto dello scrittore, spingendolo a credere che tale contatto crei la remota possibilità di un cambio di prospettiva da parte di questi partecipanti.

https://www.internazionale.it/reportage/dave-eggers/2016/11/09/l-america-vista-da-un-comizio-di-donald-trump

Giordano conclude parlando di 826 National, il progetto di Eggers che mira, su base volontaria, ad incentivare i giovani alla scrittura. Perché in un paese nel quale gli scritti degli studenti vengono testati da aberranti macchine che li valutano su criteri quantitativi, è fondamentale investire sulle loro proposte spontanee. Che abbia inizio la parata.

Festivaletteratura