Prendere lampioni per tranvai
9 9 2018
Prendere lampioni per tranvai

Un piccolo straordinario caso filologico

La collina di Petřín, il cimitero ebraico, la sinagoga, la cattedrale di San Vito. Ogni dettaglio della città rimanda ad un romanzo e, in occasione del cinquantesimo della Primavera di Praga, si rafforzano anche i legami con il passato. Quest’anno a Festivaletteratura Praga è un incrocio di vie letterarie.


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Quando Adriano Sofri, saggista, giornalista e scrittore, leggendo La metamorfosi di Kafka si imbatte casualmente in un grossolano errore della traduzione italiana rimane sconvolto. È sicuro non si tratti di un lapsus, l'incuria è fin troppo evidente. Il gesto deve essere deliberato. Com'è possibile allora che Anita Rho, storica traduttrice e personaggio della storia civile italiana, abbia scambiato l'espressione “le luci dei lampioni della strada” con “le luci del tram”?

Un dubbio che non lascia altra scelta all'autore, se non quella di indagarne l'origine e la causa portandolo, dopo un minuzioso lavoro di ricerca, alla scoperta di un vero e proprio giallo filologico. Il frutto di questa meticolosa indagine è il saggio Una variazione di Kafka, edito Sellerio, che unisce il profondo rigore al piacere della lettura.

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«All'inizio ero convinto che si trattasse di una singolarità tutta italiana ma immaginate la sorpresa ed anche l'orgoglio che ho provato quando mi sono reso conto della quasi totale assenza di menzioni di questo errore nelle edizioni critiche. Ci tengo a sottolineare che non conosco bene il tedesco e non sono un filologo. Un colpo di fortuna che mi sembrava incredibile» ha dichiarato Sofri intervistato da Giorgio Fontana scatenando l'ilarità generale. L'opera di Franz Kafka rappresenta una delle pietre miliari della letteratura novecentesca, l'aura di sacralità che la circonda ha fatto proliferare traduzioni, edizioni critiche ed analisi, eppure nessuna pare dare particolare risalto alla differenza d'espressione che viene archiviata come errore tipografico.

Sofri ha consultato decine di traduzioni in diverse lingue fra cui francese, olandese, turco e spagnolo, giungendo a distinguere due gruppi differenti. “Quelli del lampione” e “Quelli del tranvai” come li ha scherzosamente soprannominati. Si è inoltre soffermato sulla versione spagnola del testo, svelando un imbarazzante plagio operato presumibilmente dalla casa editrice di Borges che, per promuoverne la vendita appose il nome del celebre romanziere ad una traduzione anonima precedente. Le conclusioni a cui è giunto sono sorprendenti e coinvolgono molti più attori di quanti si potesse pensare in principio. Un intreccio di storie che fa il giro del globo ed un finale che non sarebbe giusto svelare. Una variazione di Kafka ci ricorda quanto ogni singola parola abbia un peso specifico. Anche se alle volte lo si dimentica.

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Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Accenti mercoledì 5 settembre, ore 16,00 - Evento 74 “Streghe, Dee, Maghe Guaritrici” - Evento 97 “Notturno praghese” - Evento 140 “La storia è anche benevola: distrugge quanto più può”.

Festivaletteratura