Profezia e Teatro
12 9 2020
Profezia e Teatro

Siamo stati fortunati ad avere Franca Valeri

Il teatro. Un palcoscenico dove si raccontano storie. Dove si fa piangere e si fa ridere. Così come è accaduto in piazza Castello con Lella Costa ed Elsa Riccadonna che ha iniziato il ricordo di Franca Valeri con un altro ricordo forte ed emozionante, quello di Luca Nicolini. Una persona che ha cambiato il mondo e che non lasceremo andare via. Continuando a vederlo in bicicletta durante ogni prossimo Festival, in bicicletta in una città speciale. Poi via a parlare di Franca, delle sue donne, delle sue commedie, dei suoi sketch.

(caricamento...)

Della sua visione del mondo che è diventata profezia. Quante volte vediamo infatti nelle tristi trasmissioni televisive del pomeriggio i suoi personaggi, le sue intuizioni sempre attuali. Le sue opere come profezia. E lei grandissimo comico e grandissimo scrittore, declinando questi nomi al genere neutro, perché la grandezza non ha genere. Donna protagonista del Novecento, rivoluzionaria. Dalla televisione al teatro, dagli spettacoli al cinema, senza mai perdere qualità, utilizzando il passo giusto per ogni mezzo che utilizzava. I suoi personaggi sono pieni di parole, di inflessioni dialettali che sono diventate storia.

(caricamento...)

Una sapienza sempre puntuale dell’uso della parola. La vedova Socrate, spettacolo che Lella Costa sta portando in giro per l’Italia, è un monologo. Un monologo preciso anche dal punto di vista storico e filosofico. Ma il tutto è visto dalla parte di una donna, dalla parte di Santippe che racconta una realtà altra rispetto ai racconti maschili ai quali siamo abituati. Ai racconti di Platone. E Franca mette lei stessa in queste parole, in totale autonomia di pensiero. E un pensiero non è niente se non è una risposta. Tutta questa confidenza con la cultura le ha permesso di giocare molto con i suoi personaggi, ma al contempo le ha permesso di rendere questa cultura fruibile a tutti. La sua eredità quindi è di tutti perché sempre sentiamo rimandi al suo lavoro, figure, azioni, parole che lei aveva già mostrato.

(caricamento...)

Ricordando ancora che far ridere e far piangere sul palco è la stessa cosa. Rimanendo molto più pericoloso far ridere, perché la risata ha un potere immenso. Ma è anche molto più difficile. Tra Franca e Lella c’è stato come un passaggio di testimone grazie sicuramente a La vedova Socrate e al piccolo comico solitario che sta in lei. Occorre però sempre tanto lavoro, tanto duro lavoro. Il comico deve avere i tempi giusti, le chiusure giuste. I monologhi devono assomigliare più a degli spartiti che a dei copioni.

E poi il rapporto con il pubblico che rimane essenziale. Franca ha sempre “posseduto” il suo pubblico, come una imperatrice i suoi sudditi. Il palcoscenico è un atto di seduzione che non sai se verrà riconosciuto e contraccambiato. Ma quando questo accade, la gente fa chilometri per assistere ad uno spettacolo. Perché il teatro, come la scuola, sono essenziali per il genere umano. Forse proprio per questo sono stati i due settori più massacrati in questi ultimi mesi.

(caricamento...)

Franca ha rivoluzionato anche il ruolo della donna nell’ambiente artistico, accompagnata in maniera sempre diversa e sempre incredibile da altre fantastiche donne come Monica Vitti, Ornella Vanoni, Valentina Cortese, Bice Valori, Tina Pica. Lei però era la più completa, non più e solo la bruttina simpatica, ma un’artista a tutto tondo, forse anche pericolosa per questo. Ma le donne sono importanti, essenziali. Devono avere identità e dignità. E siamo stati fortunati ad avere ammirato Franca Valeri.

(caricamento...)

Festivaletteratura