Qual è la forma dell’aria?
9 9 2021
Qual è la forma dell’aria?

Marco Petrella e Valerio Millefoglie tratteggiano con parole, suoni, immagini le storie di Shu

«Io sono Shu, che Atum creò nel giorno in cui Egli stesso apparve. […] Mio padre Atum mi sputò fuori con la saliva dalla Sua bocca» da Testi dei Sarcofagi n. 76, dal Libro dei Morti in La comunione dell’aria di Valerio Millefoglie.

Shu è il protagonista del romanzo (non solo un romanzo, ma anche raccolta di testimonianze) di Valerio Millefoglie. Ha fame d’aria, soffre di dispnea, una grave patologia che toglie il respiro all’improvviso. Così la ricerca dell’aria, in tutte le sue manifestazioni, diventa la sua ossessione: ne parla, la insegue. Tra le manifestazioni più estreme in cui si imbatte vi è la tromba d’aria del Montello, la più grande della storia d’Italia, abbattutasi nelle zone trevigiane il 24 luglio del 1930. Suoni, fruscii, tonfi di oggetti che cadono incalzano sullo sfondo delle parole che l'autore legge direttamente dal suo romanzo.

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Valerio Millefoglie, che tramite un importante lavoro di interviste a chi porta e conserva i ricordi di quell’evento, rievoca protagonisti perduti, come don Luigi Panizzolo, che cercò uno a uno i parrocchiani rimasti sepolti tra le macerie, oppure Zaccaria Dal Secco, fotografo che corse incontro al tornado per immortalarlo.

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Ma Shu va alla ricerca anche di altre storie di aria, di chi dell’aria ne fece musica: Eddy Busnello, sassofonista di Nervesa della Battaglia, al cui funerale fu proprio la sua stessa musica a dirgli addio; o la prima orchestra di theremin che nel 1930 esordì sulle scene di New York.

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Queste e tante altre storie sono quelle in cui Shu cerca sé stesso, e con cui dà vita e forma alla sua storia e a quella della sua famiglia, alla malattia che lo affligge, ma soprattutto per capire quella strana sensazione che prova, quella di esistere, però forse in una forma in cui non si riconosce. Shu è uomo, è aria? La costellazione di storie serve al protagonista, come a chi legge, per riflettere sul senso della nostra esistenza, per capire quando è il momento di staccarsi da terra, senza radici né zavorre, e guardare le cose da lassù.

Ad accompagnare le parole e i suoni di Marco Petrella Valerio Millefoglie ha disegnato a china la forma del vento, aggiungendo e completando un quadro e un’atmosfera magica. Con le delicatezza del pennello, l'illustratore ha saputo catturare sulle pagine l'elemento per eccellenza invisibile: l'aria.


* I due autori si sono incontrati nel 2018 al tavolo della mensa di Festivaletteratura, quando il figlio di Valerio Millefoglie, Noè, inondò il tavolo rovesciando un bicchiere d’acqua. Dagli elementi naturali nasce questa sincronia, perché se nell’acqua si sono conosciuti, nell’aria si sono uniti.

Festivaletteratura