Quello che non sappiamo
5 9 2019
Quello che non sappiamo

Il potere della parola

Sempre più protagonisti del Festival grazie a Read On - il progetto sostenuto dal programma Creative Europe dell'Unione Europea - i ragazzi troveranno nuovi punti di riferimento all'interno della mappa di Festivaletteratura. Il Chiostro del Museo Diocesano si trasformerà in uno spazio eventi orientato agli adolescenti, con un programma di appuntamenti che - tenendo le porte aperte agli adulti - accoglierà proposte e indicazioni raccolte grazie a Read On durante l'anno: le interviste di blurandevù; la votazione finale di Anthology!2019 – dedicata all'amore; l'evento clou di Fanfiction lab; la "premiazione" dei migliori lavori di My Life in Strips 2019; e ancora il dialogo intergenerazionale e interculturale per Passports e un'indagine su come i libri per adolescenti possano fare da ponte tra ragazzi e adulti.

Al Consorzio di Bonifica di piazza Broletto aprirà inoltre Read On Station, uno spazio a metà tra centro di attività e pista di prova per chi è interessato al progetto e agli eventi rivolti agli under 20.

«La scrittura ti permette di esprimere chi sei davvero», questo è ciò che pensa Meg Wolitzer, autrice del libro Quello che non sai di me, che oggi ha risposto alle domande di Marco Magnone nel porticato del Museo Diocesano.

«Come hai trovato la tua voce da scrittrice?» Per Meg la risposta è semplice: ha iniziato da piccola e ha scoperto che adorava farlo. Incoraggiata dalla madre, anch'essa scrittrice, ha presto imparato come esprimere se stessa grazie al potere delle parole. L'autrice è convinta che parlando o scrivendo si riconosca ciò che è vero e si può esprimere una parte di sé che altrimenti resterebbe nascosta. Secondo lei scrivere dovrebbe servire a scoprire i sentimenti non solo propri ma anche di qualcun altro, andare oltre la maschera.

E' proprio questo che fa Jam, giovane protagonista del libro Quello che non sai di me, che insieme ad altri ragazzi fragili e segnati come lei, scopre che la scrittura è l'unica scappatoia dal dolore. In una danza che lega morte e poesia, questi ragazzi imparano come andare oltre il dolore che ha segnato una svolta nella vita di ciascuno di loro.

Meg crede che gli adolescenti siano così fragili perché sperimentano per la prima volta il mondo e le forti emozioni che porta con sé. Eppure sono proprio questi sentimenti, soprattutto il dolore, che ci insegnano che si può sopravvivere, e uscirne più forti.

Proprio come un vaso rotto riparato con oro e argento colato, bisogna imparare che le nostre cicatrici ci rendono più belli e più forti, ma soprattutto unici.


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Eventi al Chiostro del Museo Diocesano - Eventi al Consorzio di Bonifica.

Festivaletteratura