Romanzo vs racconto
12 9 2015
Romanzo vs racconto

Scontri tra forme e idee

Il racconto, è lui che ti viene a visitare: è un’illuminazione, un colpo di fortuna.

A volte basta un’immagine o una fotografia a ispirarne uno. Il romanzo è più incentrato sull’ascolto, ha bisogno di una coralità di elementi è come un arcipelago che affiora piano dall’oceano le cui isole emergono con tempi e profili diversi, collegate man mano che si liberano dal mare.
Il racconto è una vivisezione, procede per stilettate mentre il romanzo ha bisogno di accumulare tutte le sue voci, di registrare gli episodi che lo compongono e lasciarli sedimentare in un materiale plastico che come l’esplosivo ha bisogno di un innesco. I racconti riescono quando hanno un’idea fissa che si mangia tutto, che ti assorbe fino alla fine, senza anse, senza spazi per riposare.

I romanzi invece sfidano la funzione narrativa del tempo, le soste, le accelerazioni, le deviazioni.
Il racconto è una caduta, non si può tornare indietro, l’autore deve riuscire a dare a questa irreversibilità una forma, a trasformarla in un tuffo che dura il tempo di un fiammifero mentre il romanzo brucia come un fuoco, la sua fiamma deve ardere in ogni possibile sfumatura.
La scelta resta ai lettori di un tempo schizofrenico e veloce, continuare ad affezionarsi ai personaggi dei romanzi o ricoprire l’istantaneità di quelli dei racconti.

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