Serialmente
8 9 2018
Serialmente

Alla scoperta della TV complessa

Piazza Alberti mantiene la sua caratteristica di spazio generativo, aperto alle sperimentazioni, agli incontri intergenerazionali, al coinvolgimento di nuovi soggetti culturali.


Come possiamo definire “TV complessa”? Probabilmente senza saperlo, quasi ognuno di noi ha avuto a che fare con questo genere di produzione: è quello che sta alla base delle serie tv. Guardandone una, il carattere più assuefacente della televisione si trasmette allo spettatore in un attimo: è il risultato di trame, sceneggiature e personaggi, che non nasceranno e moriranno nell’arco di una sola puntata, ma faranno in tempo incrociare le loro storie in mille modi. La redazione di Il lavoro culturale, impersonata da Angela Maiello e Massimiliano Coviello, interroga l’insegnante universitario e autore di “Complex Tv” Jason Mittel e due mostri sacri del romanzo giallo italiano: Roberto Costantini, l’autore della Trilogia del male, e Giancarlo de Cataldo, ideatore tra gli altri di Romanzo Criminale e Suburra.

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Il prototipo nasce in America con Buffy, l’ammazzavampiri: tante puntate diverse ma con la stessa struttura, ciascuna è tappa di un percorso narrativo complicato da flashbacks, storie intersecate tra loro e altri espedienti narrativi. De Cataldo spiega dell’approdo del genere serie tv in Italia: è proprio Romanzo Criminale il primo esempio di “complessità” nel piccolo schermo. Il poliziesco «ha rotto il monopolio della televisione generalista, quella che vuole adagiarsi su una modalità narrativa rassicurante, che evita il contrasto, che non vuole creare problemi»

Della serie è riportato un pezzo cult, l’uccisione del “terribile”:

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Se quindi esiste un genere televisivo complesso, qual è il suo rapporto con la letteratura tradizionale? Risponde Coviello: «Le serie utilizzano tutta la forza della letteratura». Anche Roberto Costantini si dice stregato dalle serie tv, che lo hanno addirittura spinto a scrivere. «Quanto può essere difficile per uno scrittore rendere a parole la tensione di una scena di una serie tv?». Per spigarlo, ricorre anche a una clip di Sabotage (Hitchcock, 1936) densa di emotività ma senza parole:

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Quindi la tv complessa riscatta l’immagine della televisione proprio nel momento in cui è maggiormente vista come strumento che taglia, sintetizza e semplifica.


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Nelle puntate precedenti, mercoledì 5 settembre ore 16.00 - Pensieri in comune, mercoledì 5 settembre ore 21.15 - Pitching in piazza, giovedì 6 settembre ore 10.00 - Nelle puntate precedenti, giovedì 6 settembre ore 12.00 - Blurandevù, giovedì 6 settembre ore 19.00 - Pensieri in comune, giovedì 6 settembre ore 21.15 - Pitching in Piazza, venerdì 7 settembre ore 10.00 - Nelle puntate precedenti, venerdì 7 settembre ore 12.00 - Blurandevù, venerdì 7 settembre ore 19.00 - Pitching in piazza, sabato 8 settembre ore 10.00 - Nelle puntate precedenti, sabato 8 settembre ore 12.00 - Blurandevù, sabato 8 settembre ore 19.00 - Pensieri in comune, sabato 8 settembre ore 21.15 - Pensieri in comune, domenica 9 settembre ore 10.00 - Blurandevù, domenica 9 settembre ore 12.00.

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