Tra storia e realtà
10 9 2022
Tra storia e realtà

Melania G. Mazzucco e Giulia Caminito ricordano Maria Bellonci

Chi fu Maria Bellonci? Talentuosa scrittrice romana, ideatrice del Premio Strega con Guido Alberti. Una vera e propria maestra della narrativa italiana, la prima a credere nell’importanza della narrazione popolare con in mente un’idea moderna di letteratura. Aveva una straordinaria capacità di lavoro in archivio e ha dato lustro alla creazione di romanzi storici, con una peculiare reinterpretazione del genere il cui maestro italiano è indubbiamente Alessandro Manzoni. Per tutta la vita, però, insegue il sogno di scrivere un vero romanzo di invenzione.

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Maria Bellonci trovò nella città di Mantova una seconda casa - letteraria - verso la quale nutriva un’affinità spirituale: per questo motivo Festivaletteratura ha scelto di dedicarle un percorso tematico nell’edizione 2022, con la speranza di rendere il suo personaggio noto a più persone possibili.

Venerdì 9 settembre, Piazza Castello, il cuore della reggia gonzaghesca, ha accolto le scrittrici Melania G. Mazzucco e Giulia Caminito, autrici delle prefazioni alle nuove edizioni di Rinascimento privato e Lucrezia Borgia. Le due autrici hanno spiegato insieme ad Alessandro Zaccuri i loro legami con la scrittrice, tracciandone un profilo vivido e indelebile.

Partiamo da Lucrezia Borgia, una sorta di ritratto storico. Colei che dà il nome al romanzo fu una nobildonna italiana, figlia illegittima e terzogenita di papa Alessandro VI e di Vannozza Cattanei, nonché una delle figure femminili più controverse del Rinascimento italiano. Il primo incontro che Maria Bellonci ha avuto con lei fu in occasione di un progetto di catalogazione dei gioielli della nobile, un incontro attraverso gli oggetti dunque, in cui la scrittrice ha potuto vedere e saggiare la sua ricchezza. Si tratta di un libro certosino e minuzioso sulla verità di Lucrezia, composto in nove anni e preceduto da un lungo studio, supportato dall’uso delle fonti d'archivio e da un attento esame della loro veridicità. La nuova edizione del libro termina con un’intervista impossibile tra Maria Bellonci e Lucrezia Borgia dalla quale emerge come inevitabilmente ci sia ancora qualcosa che la nobildonna non ha detto alla scrittrice. Questo scambio di battute permette quindi di classificare il libro come un luogo in cui ci si è interrogati “sugli spazi bianchi e impossibili da colmare”, nonostante un lavoro di preparazione diligente.

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Rinascimento privato è invece un’autobiografia immaginaria di Isabella D’Este, nobile, mecenate e collezionista d’arte ferrarese d'origine ma mantovana d'adozione. Nell'opera si ripercorrono gli anni significativi del Rinascimento italiano attraverso un punto di vista interno alla corte del Ducato di Mantova.

Si può parlare di questo libro considerandolo sia un romanzo scritto rapidamente alla conclusione di una vita intera sia un romanzo del tempo e della vita di Maria Bellonci. La chiave per la lettura di “Rinascimento privato” è quella di vedere in una delle due donne lo spettro, il fantasma dell’altra, a prova del lungo rapporto tra la scrittrice e la figura storica.

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Festivaletteratura